giovedì 31 dicembre 2009

44 gatti in fila per 6 col resto di 2

Le persone si dividono in persone pari e persone dispari. Le persone dispari sono quelle che stanno bene ovunque ma non appartengono a nessun luogo, le persone pari sono quelle che girano sempre in due; o in quattro; o via dicendo sulla scala del duepiùdue.
Ogni stato evidentemenet ha i suoi vantaggi e le sue pecche. Che quando c'è da decidere cosa fare per le vacanze, la persona dispari decide sempre prima. Al momento di pagare la cena, la persona dispari risparmia. La persona pari invece ha la meglio in circostanze tipo i lunghi viaggi in macchina, che si alterna alla guida col suo due; nelle camere d'albergo, che comunque si paga il letto a due piazze e se sei due risparmi (e ti diverti pure di più). La persona pari risparmia anche sulle bollette, checché se ne dica: perché quando la luce è accesa in una stanza e ne usufruiscono in due, la quota che ciascuno paga diminuisce.
Io, inutile spiegare i motivi, sono una persona dispari. Con chiunque mi accompagno, difficilmente siamo in due. E per restare fedele al mio stato dispari, aspetterò l'arrivo del nuovo anno (2010, numero pari.....le coincidenze) cenando con i miei amichetti cari.
Saremo in undici, a tavola.
L'undicesimo, sono io.

mercoledì 30 dicembre 2009

Buon anno

Alle cose che verranno, e ai sogni soltanto sognati.
Alle lacrime che piangerò, e alle mani che mi prenderanno.
Buon anno al sole di giugno e al profumo di settembre, al mare d'inverno, alla terra bagnata.
Alle mie bic blu, ai fogli bianchi, agli sms che scriverò. Alle mie chiavi nuove, a chi crede in me e a chi tradirò.
Buon anno ai biglietti aerei che comprerò, alle valigie che porterò con me. Buon anno ai giornali, alla musica, alle torte appena sfornate. Ai bambini che nasceranno, agli amori che si perderanno.
Buon anno a tutto quanto non so immaginare del nuovo anno.
Alla parte migliore dentro ai giorni peggiori. Alle lenzuola profumate di pelle. Alle porte chiuse, a tutti i no.
Buon anno al buio, ai regali da scartare, ai chilometri da attraversare.
Buon anno a Dio e a tutte le volte che non c'è.
Alla rabbia trattenuta, alla rabbia urlata, alle guerre che non vogliono finire. Al nero dei soldi e al bianco della polvere che uccide. A chi soffrirà da solo, che almeno un giorno del nuovo anno sia buono al cuore. Buon anno alla speranza e alla disperazione, al dolore forte e alla gioia leggera.
Buon anno a tutti i libri che verranno scritti, ai libri comperati e non letti, ai libri prestati e a quelli perduti. A tutto ciò che vedo quando chiudo gli occhi, a ciò che non vorrei vedere quando il apro.
Alle parole notturne e ai silenzi affollati.
Buon anno ai visi che incontrerò e ai contorni che si perdono già nel tempo.
Buon anno a chi non so amare, e a chi amo tanto da non saperlo dire.

giovedì 24 dicembre 2009

O sole mio

Dunque, è la Vigilia di Natale. C'è il sole e 25 gradi di temperatura.
Io credo che invece di essere tutti più buoni, dovremmo riflettere un momento. Solo un momento, che dentro casa mia volano le mosche. E non è normale. Gingle bells.

Ed un giornale aperto sulla pagina dei film

Io devo imparare a difendermi.
Che oggi si parlava del giornale on line, e dei giornali di carta. E qualcuno diceva che è meglio scrivere su un giornale cartaceo, perché lo leggono più persone. Io ci credo fermamente che non è così, e ci ho provato a motivare il mio punto di vista. Mi sono sentita una specie di cacca, però.
Ne ho molto di lavoro da fare.

Rimmel

Le cose è difficile quando le devi metter via. Il trucco, per esempio: poco o tanto che ne hai usato, arriva la sera che torni stanca e assonnata e devi levarlo. E costa fatica, levarlo.
A metterlo su invece sono bastati pochi minuti.
Se ci sono altre attinenze fra il rimmel e gli uomini, al momento mi sfugge.

mercoledì 23 dicembre 2009

O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai

Ora si sa che bisogna essere più buoni. L'hanno inventato per questo, il Natale. Anche per farti ingrassare, ma quest'ultimo è un dettaglio meno importante rispetto al vento di fratellanza che soffia in ogni cuore. Io sarà che sono anticonformista, ma in questi giorni qua di vacanza mi sento più cattiva invece. Mi sembra che i miei difetti emergano con più evidenza. Sono più arrabbiata del solito, più intollerante del solito. Forse pure più acida.
Io a Natale sono cattiva e invidiosa.
Che penso a quelle persone che hanno le cose che a me mancano.
Ci penso e, se potessi, gliele prenderei.
Ma non ditelo a Babbo Natale, potrebbe restarci male.

sabato 19 dicembre 2009

Sempre e per sempre

Amore è quando tutto sembra compiuto. Non ha bisogno d'altro, il mondo.
Gli occhi vedono in profondità, la pelle diventa fremito al tocco di labbra di cui desidero ogni profumo.
Amore è restare in silenzio fra le tue braccia e sentire che questo è il destino.

venerdì 18 dicembre 2009

Oh mia bella Madunina

Quando ti incazzi con qualcuno di brutto, ti viene da dirgli robe del tipo ti spacco la faccia.
Ora da qui a spaccarla per davvero la faccia, il passo dovrebbe essere quantomeno ponderato; a noi però non è dato sapere quanti squilibrati comprino souvenir di monumenti per le città d'Italia. Magari ce ne sono tanti. Che sono poi così carine quelle miniature del colosseo, del duomo, della torreiffel. Se dunque lo squilibrato compra il souvenir e pensa di spaccarla per davvero la faccia, questa cosa non è bella.
Noi qua nel Bel Paese siamo bravissismi a fare di ogni cosa un carnevale.
Ciò detto, però, secondo me ci sono delle frasi che magari ha già detto qualcuno di famoso e che si dovrebbe esser cauti nel ripeterle; onestà vuole che almeno si citi la fonte, quando alle frasi celebri si può attingere senza urtare la suscettibilità. Per alcune frasi celebri, infatti, secondo me si dovrebbe proprio evitare la citazione. Tipo per esempio La mia sofferenza non è stata inutile. Questo l'ha già detto Gesù Cristo. Abbiate pazienza.

mercoledì 16 dicembre 2009

Pronto, buongiorno è la sveglia

Io non trovo necessario perforare i muri alle otto di mattina. Ecco.

sabato 12 dicembre 2009

Parole, parole, parole

Quanti mondi si possono attraversare, con le parole.
Si può vivere la vita di un altro, nascondersi o svelarsi. Una parola può farti volare, sciogliere in acqua le difese, creare legami. La stessa parola può colpire, tradirti, ferire, distruggere.
E' un viaggio verso uno spazio in cui ogni anima è fragile perché è scoperta, e non c'è altro se non quel suono. Solco di inchiostro su bianche vite.
C'è una sola condizione perché tutto questo accada: devi fidarti, delle parole. Totalmente, completamente, ininterrottamente.
Questo è il mio peccato di ingenuità.
Io bimba stanca, donna incosciente.

Cerco l'estate tutto l'anno

Giusto poco fa si parlava del freddo e del caldo, delle stagioni insomma. A me piace d'inverno camminare all'aria aperta, il freddo ti entra dentro l'anima e ti lava i pensieri. Intanto in casa lasci i termosifoni accesi a 30 gradi e quando torni, dopo questa passeggiata effervescente, ti si appannano i vetri degli occhiali. Sono soddisfazioni.

giovedì 10 dicembre 2009

Vengo dopo il TG

C'era una volta l'informazione televisiva. Adesso non c'è più. Quando io dico di essere uscita con una maglia rossa e tu rispondi di avermi vista con una maglia nera, non si può capire chi di noi due mente. Magari mentiamo entrambi. Ecco, questa è l'Italia oggi. E la verità diventa sempre più vaga. Probabilmente sono uscita senza maglia.

mercoledì 9 dicembre 2009

Pane e coraggio

Sarà anche vero che per fare grandi cammini bisogna iniziare dal primo passo; romanticherie del tipo "c'è più fra zero e uno che fra uno e cento".
Orbene, pare che la rubrichetta stia andando bene, che già alcune persone gli è venuto il desiderio che io scriva per loro.
Solo per il gusto della precisione, che io alle volte sono pignola: scrivere a me mi piace assai, e di per sé mi basterebbe ad essere felice.
Ho però altre esigenze, necessità, ho anche dei vizi se proprio devo confessare. Per esempio, io uso molto il cellulare. Compro un sacco di libri, che non leggo mai libri prestati. Compro pure cd, ma di meno rispetto ai libri. Poi viaggio. Tutte cose che....si, si potrebbe fare a meno. Per risparmiare. Però io mangio pure. Accendo la luce quando è buio, i termosifoni quando è freddo, la lavatrice per fare il bucato. Queste cose costano. Giusto per il gusto della precisione.

martedì 8 dicembre 2009

Carta d'identità

Io mi piace scrivere, e forse ci riesco a scrivere cose piacevoli.
Magari so fare anche la mediatrice.
Per il resto....ecco, forse è meglio se resto a casa a scrivere.