Ormai tutti i miei amici hanno l'aifon. Durante queste vacanze sono cadute le ultime barriere, e codesto traguardo della tecnologia è diventato indispensabile.
Io non me lo compro, l'aifon.
Per una serie di motivi. Il primo è che voglio fare l'ideologista e sottrarmi alla dittatura del consumo. Il secondo è che, da quello che vedo, l'aifon crea dipendenza; ed essendo io sensibile al rischio delle dipendenze, preferisco non cadere in tentazione e mantenere i tappi nelle orecchie così da non farmi sedurre dal canto delle sirene. Aifon. Aifon. Aifon.
Il terzo motivo è che la notte di Capodanno, tre due uno, si stappa lo spumante, il mio uomo agita la bottiglia per l'effetto doccia di schiuma e alcol. Tra l'altro c'era una che si credeva fica ma doveva avere ottantanni portati male, truccata come una statua di cera, risultato inquietante, che si è bagnata tutta col nostro spumante; ma per fortuna durante il momento della doccia, quelli del locale hanno spento le luci per enfatizzare l'attimo, quindi la carampana non saprà mai chi l'ha inondata.
In tutta quella euforia, però, lo spumante si riversa copiosamente sul mio piccolo vecchio rotto nokia. Cosicché il mio primo pensiero del duemiladodici è stato: ma nei negozi di cellulari ci saranno ancora dei telefoni semplici, o adesso mi devo prendere per forza l'aifon?
Tutto intriso di alcolico augurio, il nokia piccolo vecchio e rotto mi dice: carta sim non riconosciuta. E si spegne. Tristezza infinita. Ma il mio amichetto mi rassicura; mi fa: tranquilla, a me è capitato un sacco di volte, vedrai che domanimattina si riaccende come se niente fosse.
Ho deposto la carcassa in borsa, e la festa continuava. Botti, fuochi, auguri, balli, altro alcool. Insomma, le cose che si fanno a capodanno. Col pensiero amleticamente diviso fra il piccolo cimelio in borsa, e l'aifon che incombeva. La mattina dopo, quando finalmente sono riuscita ad aprire gli occhi, mi sono avvicinata tutta speranzosa al nokia. Profumava di spumante. Ho digitato il tasto d'accensione. Ta ta ta. Si accende. E riprende a funzionare, come se niente fosse. Ecco, il terzo e prinicpale motivo per cui io il mio cellulare non lo cambio.