giovedì 28 marzo 2013

I tre Re Magi sono diseprati, Gesù Bambino è diventato vecchio

[...] nel mondo postmoderno tutte le distinzioni diventano fluide, i confini si dissolvono e tutto può tranquillamente apparire esattamente uguale al suo opposto; l'ironia diventa la sensazione perpetua che le cose potrebbero essere alquanto diverse, sebbene mai fondamentalmente o radicalmente diverse.

Harvie Ferguson, in Modernità liquida

E tu che con gli occhi di un altro colore mi dici le stesse parole d'amore

La difficoltà maggiore nella vita di coppia è appaiare i calzini scuri.

Tra sesso e castità

Dice che l'espressione usata dal cantautore ex asessore al turismo ha offeso le donne italiane.
Io ve lo dico, offesa non mi sono sentita per niente.
A parte il fatto che l'appellativo era di genere grammaticale femminile ma non riservato esclusivamente alle donne. Ma io, dicevo, non mi sono sentita offesa.
In tutta onestà, mi sono sentita rispettata.
Io il mio lavoro me lo sono guadagnato onestamente. 
E se chiamiamo col nome adatto chi invece si vende, a me sta bene.

mercoledì 27 marzo 2013

Ma è meglio poi un giorno solo da ricordare

Nulla è in regalo, tutto è in prestito.
Sono indebitata fino al collo.
Sarò costretta a pagare per me
con me stessa,
a rendere la mia vita in cambio della vita.

E' così che è stabilito,
il cuore va reso
e il fegato va reso
e ogni singolo dito.

E' troppo tardi per impugnare il contratto.
Quanto devo
mi sarà tolto con la pelle.

Me ne vado per il mondo
tra una folla di altri debitori.
Su alcuni grava l'obbligo
di pagare le ali.
Altri dovranno, per amore o per forza, 
rendere conto delle foglie.

Nella colonna Dare
ogni tessuto che è in noi.
Non un ciglio, non un peduncolo
da conservare per sempre.

L'inventario è preciso,
e a quanto pare
ci toccherà restare con niente.

Non riesco a ricordare
dove, quando e perché
ho permesso che aprissero
questo conto a mio nome.

La protesta contro di esso
la chiamiamo anima.
E questa è l'unica voce
che manca nell'inventario.

Wislawa Szymborska, Nulla è in regalo
 

Il meglio deve ancora venire

Mi sono operata agli occhi per questioni principalmente estetiche; e di comodità. Che gli occhiali da vista mi sono sempre stati anitpatici. E metti gli occhiali, e togli gli occhiali, e metti le lenti a contato, e togli le lenti a contatto. Insomma, mi aspettavo che la mia vita sarebbe migliorata, dopo aver corretto la miopia. Ma non tutto quello che ci ho guadagnato, mi aspettavo di ottenere.
Accadono meraviglie insperate e prima sottovalutate, quali farti la doccia e riuscire a vedere il mondo attorno a te. A cominciare dall'orologio, al mattino. Sono salva dall'atroce scoperta, uscita dalla doccia, di essere in ritardo per scuola. Perché posso controllare mentre sono sotto il getto vaporoso e calibrare la lentezza dell'abluzione.
La famosa soddisfazione di cercare gli occhiali appena sveglia e accorgerti che non ne hai bisogno, non ne parliamo.
Ma poi, sopravvivono ancora i pensieri del portatore festivo di lenti a contatto. Nel senso che io sul lavoro non le ho mai portate; quindi, i giorni della settimana, occhiali. Allora prendi le vacanze e ti si articola ancora il pensiero: ora per qualche giorno posso mettere solo le lentine. E invece. 
Ma la conquista più stupefacente è che ho iniziato a sognare con immagini nitide. Io non so cosa accade alla gente, e non mi ero resa conto neppure che accadesse a me, prima d'ora. Ma, probabilmente avendo il cervello immagazzinato immagini a tratti sfocate, quelle immagini mi riportava nei sogni. Adesso, invece, non c'è neppure un millesimo di secondo in cui vedo male. E allora eccole queste immagini belle, nitide, grandi e pulite, che compaiono anche nei sogni. 
E' come se qualcuno avesse lavato i vetri del mondo. Solo per me.  

martedì 26 marzo 2013

Arrivederci mostro

Ho la tentazione di cancellare dal feisbuc le persone che continuano a pubblicare foto di cibi e/o di se stessi mezzi nudi. Bleah.

Facciamo bene a stare insieme stasera

Si sa che nelle scuole italiane non ci sono soldi. Quindi se un povero cristo di insegnante ha bisogno di assentarsi, è estremamente difficile trovare chi lo sostituisca. Ragion per cui gli alunni vengono spediti, a piccoli gruppi, in altre classi. Il risultato per la didattica è disastroso. Perché la mattinata si risolve tutta in gruppi ruomorosi di ragazzi che vagano da una stanza all'altra portandosi dietro sedie, ed effetti personali. Qualcuno ha con sé anche dei libri, ogni tanto. Tipo coi quaderni per fare i compiti.
Oggi, all'ultima ora, mi arriva in classe una tipa che aveva con sé un libro, ma non era un libro di scuola. Erano le cinquanta sfumature di grigio.
Mi corre il dovere di puntualizzare che l'età degli alunni di scuola secondaria di primo grado va dagli 11 (undici) ai 13 (tredici) anni. Qualcuno compie i 14 i primi mesi di terza media.
Ma non è presto perché leggano un libro che parla così tanto (e male) di sesso? 
Io sarò bigotta, retrogada, e vecchia. 
E credo che fra le mani di una ragazzina di 13 anni dovrebbe esserci, che ne so, Nick Hornby, o Bianca come il latte rossa e verde; Harry Potter o Lo strano caso del cane morto ammazzato; La vita davanti a sé o Il mondo di Sofia. Roba da ragazzi.
Ma non quella roba lì.
Si, sono vecchia.

Sotto questo cielo

Ecco. Io penso che se Paolo si svegliasse nel cuore della notte per dirmi: amore, c'è un problema fra la gente, e poi uscisse per andare al lavoro, considerando che Paolo non è un medico né un impresario di pompe funebri - uniche accezioni plausibili per cui il lavoro debba portarti improvvisamente fuori di notte - ecco, io penso che poi ci sarebbe anche un problema fra di noi.

A me me piacc'o bluse

Io: -Che poi, dovete saperle le regole mica solo per il voto. Ma perché chi parla bene fa bella figura. Con la gente. Con le ragazze....
Alunno: -Prof, i presentatori in televisione dicono "a me mi".
Sottinteso: tu perché ci fracassi le palle urlando come un'isterica ogni volta che dopo aver detto "a me" ci accingiamo  a pronunciare una m?
Io lo so che la televisione fa male. Mi rema contro.

sabato 23 marzo 2013

E' domenica mattina si è svegliato già il mercato

Al centro commerciale ci si va per uscire. Poi ognuno ha un proprio punto di vista in merito.
Per me e per il mio fidanzato è un'uscita inserita in una domenica d'inverno passata in pigiama a ciondolare fra letto e divano; io indosso la prima cosa che trovo, magari se la trovo posata da qualche parte mi evito anche la fatica di guardare dentro l'armadio. Spesso, posato da qualche parte, c'è un maglione di Paolo. Ed è quello che mi metto, sui jeans, per andare al centro commerciale la domenica. Poi lì dentro incontro donne super eleganti, vestite coi tacchi, il cappotto buono, truccate, che emanano una scia di profumo inebriante. E io mi guardo, e spero di non incontrare nessuno che conosco. Ma puntualmente c'è almeno un alunno con relativa famiglia. Ma fondamentalmente non me ne frega un cazzo.

Noi due nel mondo e nell'anima

Signora con cane, vivo, avvolto attorno al collo: - che caldo che fa, qui dentro!
Ecco, io non sono animalista quindi non posso capire la passione che lega un essere umano al proprio cane e che lo porta a farsene leccare per tutta la faccia. Tuttavia credo che se hai molto caldo, come dici, la puoi mettere giù per un attimo quella povera bestia. Magari starà meglio anche lei.

Ascolta l'infinito

Io sono fortunata. Non potrei chiedere nulla di più a rendere incantevoli i miei giorni. 
Poi ci sono un paio di cose che mi riconciliano al creato in maniera totale. Lo yoga, e la birra.

Ovunque tu stia viaggiando con zingari o re

I geyser sono vulcani in miniatura, e i fiordi sono svincoli.
Che ne sapete, voi.

lunedì 18 marzo 2013

Se solo avessi potuto cambiare il mondo all'improvviso

Cari esponenti e sostenitori del Movimento 5 stelle. Complimenti. Quello che di nuovo stiamo vedendo nelle nostre Camere è merito vostro. Se non ci foste stati voi, candidati sarebbero stati i soliti Bindi, Finocchiaro, Franceschini. Invece ci si interroga, si prova a rispondere perché su quegli scranni siede gente che non sono politici, che siete voi. E questo è bello è importante. Difficile, sicuramente. Tanto che siete subito investiti dalla temepsta mediatica e dal sisma del post-voto. Io non ho competenza per parlare di politica. Sento la novità che sta arrivando, ma sento anche un'altra cosa. Che l'euforia del momento non ci dovrebbe far dimenticare. Se torniamo a votare, il risultato potrebbe non continuare ad andare verso questo cambiamento. L'italiano, quando vota, non sappiamo perché, ma vota lui.
Le elezioni in Italia le vince il Cavaliere. Questa è la verità.

Calamita e diamanti

Il senso di profondo equilibrio, assoluto dominio di sé, sereno distacco e completo benessere che emana un corpo mentre fa yoga. 
Poi ci sono io. Che di piegare mi piego, ma le posizioni di equilibrio mi viene da piangere.

Finirà questa neve, questo inverno sarà breve

No. No, non voglio parlare delle condizioni climatiche; è l'argomento più banale che si possa affrontare, pur nelle eventuali abilità stilistiche dello scrittore. 
E' un sogno che vorrei raccontare.
Stanotte ho sognato che indossavo un abitino primaverile che ho comprato e che sta lì, tutto fresco e nuovo, dentro al mio armadio. Ho sognato che lo indossavo. Non serve Freud per capire il senso di questo sogno. Poi mi sono svegliata e mi sono ricordata che c'era l'allerta meteo, e per andare al lavoro anche oggi si rischiava di restare bloccati sotto la bufera.
Ecco.

Il peso della valigia

Si teme che possa accadere anche a noi come a Cipro.
Ora, io glielo voglio dire ai politici, agli economisti, ai bancari. Se volete fare il prelievo forzoso, io sul conto c'ho proprio due lire.

domenica 17 marzo 2013

Quanti anni hai, stasera. Sai che non lo so

Leggera frivolezza. O ataviche dinamiche di vuoti da colmare. Magari tutte e due le cose insieme. Capita.

E così cammina cammina ad un certo punto giunto sei dove mi dirai era sai come fossi qui

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
E' bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.

Non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
in qualche porte girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso giocava con loro.

Non ancora pronto del tutto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
con un salto si scansava.

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o lo scorso martedì
una fogliolina volò via
da una spalla a un'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, forse già la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava su un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.

Wislawa Szymborska, Amore a prima vista

Tu che al primo sole svanirai

Ci penso ma senza nostalgia. L'aria fresca di questo nuovo equilibrio.

Il futuro che sarà

E' vero che al meglio ci si abitua subito; ma non del tutto. 
Ci sono ancora momenti in cui la mia mente ragiona da miope. L'altro pomeriggio stavo guidando verso scuola, riunione di dipartimento. Ero sovrappensiero, mi sono accorta di vedere bene e percepivo l'assenza degli occhiali sul mio naso; sicché mi è venuto da pensare che ero stata una scema a mettere le lenti a contatto, perché mi avrebbero dato fastidio alla riunione in cui avremmo dovuto leggere e usare il pc. 
E' stato bellissimo rendersi conto che non ho più di questi problemi.

sabato 9 marzo 2013

Voi tenete un cappotto cammello che al maxi processo eravate 'o chiù bello

Curiosa coincidenza. Convalescente per problemi di vista così come il beneamato cavaliere. 
A differenza di lui, io non dovevo presentarmi a nessun processo; tuttavia sono stata otto giorni chiusa in casa perché, quando un normale cittadino pubblico dipendente si assenta dal lavoro per malattia, il datore di lavoro manda un medico fiscale a verificare le sue condizioni. 
Mentre l'avvocato del beneamato si è appellato ad ogni diritto costituzionale leso perché la giudicessa gli ha mandato la visita fiscale. Che comunista, quella Boccassini.
Però io una cosa la voglio dire. 
Che se quello là, l'avvocato, continua a insistere su questo concetto dei diritti negati, in realtà non sta affermando che la legge proprio uguale per tutti non lo è? 
Hai problemi di vista? Ebbè, quando arriva il medico fiscale gli dici "buongiorno, non vedo un cazzo e mi hanno ricoverato". Uguale a tutti gli onesti cittadini.

martedì 5 marzo 2013

Quelli che benpensano

Sono consapevole che potrebbe essere un pregiudizio, ma quelli che sono troppo fissati con gli animali a me danno l'impressione di perdere di vista le persone.

Laudato sii

Solo una cosa voglio dire. A me tutti quei cardinali che si preparano al conclave mi fanno paura.

Piazza grande

Accendendo la televisione, a pranzo, ho sentito la voce della giornalista dichiarare che "Bersani ha infiammato la piazza". Ho avuto un attimo di speranzoso sgomento, durato il breve tempo necessario a capire che si trattava di Bersani Samuele; e la piazza era quella del concerto per Lucio Dalla.

Occhi blu che si fermano sul mondo

- Adesso sentirà uno sfrigolio, uno strano odore e nessun dolore - ha detto.
E lì ho capito che stava per bruciarmi l'occhio.
A me quello che mi ha sempre fregato è la consapevolezza. Di tutto l'intervento di chirurgia refrattiva che ho subito, convalescenza, preparazione eccetera eccetera, il momento peggiore è stato quello. Che poi lo strano odore era proprio odore di bruciato.
- Cerchi di tenere gli occhi chiusi fino a domattina - ha detto alla fine.
- E domattina? -
- Si sveglierà in un altro pianeta -
E c'ha avuto ragione. Ma proprio!

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