venerdì 29 aprile 2011

Noi sudiamo e voi bevete già

Nella mente degli automobilisti romani c'è un unico pensiero, magari articolato in varie forme, ma nella sostanza così riassumibile: piuttosto ti sfascio la macchina, ma non ti faccio passare. 
Saperlo può aiutare.

Di mattino alle tre siamo tutti molto soli

Ora che mi scade il contratto, quelli della mia scuola aboliranno le gite per mancanza di accompagnatori.

giovedì 28 aprile 2011

Punti di forza in tempeste di vento

Dove vanno le cose della vita, quando cambiano?

venerdì 22 aprile 2011

Ecco l'Agnello di Dio

Il quadro raffigurava un Cristo appena tolto dalla croce. Mi sembra che i pittori abbiano preso l'andazzo di raffigurare il Cristo, sia crocifisso, sia deposto dalla croce, con un volto sempre ancora soffuso di straordinaria bellezza: una bellezza che essi cercano di conservargli anche fra i più orribili strazi. Nel quadro di Rogozin, invece, di bellezza nemmeno la traccia: era in tutto e per tutto il cadavere di un uomo che ha patito infiniti strazi ancor prima di venire crocifisso: ferite, torture, percosse delle guardie, percosse del popolo mentre portava la croce e quando cadde sotto il suo peso; e infine, per sei ore (secondo il mio calcolo, almeno) il supplizio della crocifissione. E' vero che il viso era quello di un uomo appena tolto dalla croce, e cioè conservava in sé molto di vivo, di caldo; nessun tratto aveva avuto il tempo di irrigidirsi, tanto che sul viso del morto traspariva anche la sofferenza, come se egli la sentisse tuttora; quel viso però non era stato risparmiato per nulla: era la natura stessa [...]
Ma, cosa strana, mentre guardi quel corpo di uomo straziato, ti sorge in mente un singolare e curioso quesito: se tutti i Suoi discepoli, i Suoi futuri apostoli, le donne che Lo seguivano e che stavano presso la croce, e tutti quelli che il Lui credevano e Lo adoravano, videro realmente un cadavere in quelle condizioni, come mai poterono credere, contemplandolo, che quel martire sarebbe risorto? Involontariamente viene fatto di pensare:  se la morte è così orrenda, e se le leggi della natura sono così forti, come fare a vincerle? Come vincerle, se non ne trionfò nemmeno Colui che in vita Sua trionfava anche della natura, Colui che ordinò Talitha cum! e la fanciulla si levò, Lazzaro, esci fuori! e il morto uscì fuori? [...]
E lo stesso Maestro, se, alla vigilia del supplizio, avesse potuto vedere la propria immagine, sarebbe Egli salito sulla corce e sarebbe morto come morì? [...]
La vita eterna io l'ammetto e, forse, l'ho sempre ammessa. Che la coscienza si sia accesa in noi per la volontà di una forza superiore, abbia gettato uno sguardo al mondo circostante e abbia detto: IO SONO, e che poi tutt'a un tratto quella stessa forza suprema le ordini di annientarsi, perché così è necessario lassù per qualche scopo - e anche senza spiegare quale - tutto questo io l'ammetto, ma ecco di nuovo l'eterna domanda: che bisogno c'è, oper giunta, della mia rassegnazione? Non mi si può divorare semplicemente, senza pretendere da me delle lodi a chi mi divora? [...] è molto più logico supporre che semplicemente ci sia voluta la mia insignificante esistenza, la vita di un atomo, per completare chi sa quale universale armonia del tutto, a quel modo stesso che ci vuole ogni giorno il sacrificio della vita di milioni di esseri, senza la cui morte il resto del mondo non potrebbe durare [...] che importa a me che nell'assetto del mondo ci siano errori e che altrimenti esso non possa sussistere? Chi duqnue, dopo tutto questo, mi giudicherà e per quale colpa?

Fedor Dostoevskij, L'idiota

mercoledì 20 aprile 2011

Il villano che zappa la terra volta la carta viene la guerra

L'italiano è bello perché è una lingua in continua evoluzione. Linguisti come Luca Serianni ci spiegano bene la coesistenza di linguaggio letterario e linguaggio parlato in quello "standard" che utilizziamo noi del Bel Paese per esprimerci e che cambia abbastanza rapidamente.
Ecco, a buon uso di chi passa da qui, un piccolo dizionario aggiornato dei nuovi termini entrati nell'italiano. Nella prima colonna trovate la parola nella sua accezione più antica, nella seconda il termine o la locuzione con cui è stata sostituita:
bocciatura: permanenza
gita: campo scuola
guerra: missione umanitaria/sostegno alle popolazioni
ha detto un sacco di stronzate: non è stato tradotto (tradotto???!!!) bene/il servizio che avete montato è parziale e non rende bene il suon pensiero
lacché: Emilio Fede, Giuliano Ferrara, Augusto Minzolini
licenziamento: contratto a tempo determinato
mantenuta: ministro
non abbiamo fatto nulla per opporci a questo governo: vinceremo certamente le elezioni del 2013
non state rispettando le leggi: monito del Presidente della Repubblica
siamo con le pezze al culo: la crisi è ormai alle porte, la ripresa è veloce
sono un pedofilo: ha detto di avere 24 anni
tagli ai fondi: minori spese

martedì 19 aprile 2011

Quegli occhi allegri da italiano in gita

Quelli di Praga hanno la convinzione, radicata nel loro atteggiamento, che noi italiani siamo cafoni, ladri e imbroglioni. Ora, che possano aver ragione io non lo escludo. Ma che lo affermino trattando il turista italiano in modo scortese, incazzoso, quasi come ti stessero facendo un favore, non è bello.
Allora, cari Praghesi, io vi voglio dire due cose:
Tanto per cominciare, i vostri brodini non si possono guardare, hanno l'aspetto di vomito di neonato e il sapore pure; mentre noi abbiamo una cucina che ce la invidiano tutti.
E poi, secondo, voi eravate comunisti. E noi c'abbiamo un presidente del consiglio che se lo viene a sapere vi fa un culo così.

Seduto in riva al fosso

Cose che fanno gli studenti in gita:
1) Troppo rumore
2) Camminano guardano sul display del loro cellulare o i-pod, oppure parlando con l'amico, oppure ovunque ma non intorno a loro. Sicché potrebbero essere a New York o a Sant'Agata d'Esaro e non notare la differenza
3) Attraversano le strade senza rendersi conto che stanno attraversando una strada
4) Ostruiscono sempre i passaggi: porte automatiche di aeroporti, uscite di metropolitane, sbocchi di scale mobili
5) Si alzano dal tavolo del ristorante con una frequenza di otto ragazzini al secondo
6) Vogliono mangiare sempre e solo da Mac Donald's
7) Dimenticano portafogli e documenti in stanza d'albergo
8) Prendono d'assalto qualsiasi bancarella, disperdendosi dalla fila e dal gruppo, in ogni momento. Quindi comprano regali. Molti regali.
9) Non dormono perché devono andare nelle stanze degli altri
10) Appena arrivati nel loro paesello, dicono: finalmente

Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava all'orizzonte del cielo di Praga

C'avrà ragione, Berlusconi. Che nelle scuole pubbliche la testa degli scolari si riempie di idee comuniste. Io, per esempio, ricordo gli anni del liceo con il calore dei falò sulla spiaggia, una fredda bottiglia di birra in mano, e le chitarre che suonavano quelle canzoni di sinistra. 
Guccini, fra tutti.
Noi leggevamo un sacco di libri, non paghi delle schitarrate notturne. Una roba che le nostre famiglie certamente avrebbero disapprovato, se l'avessero saputo. Infatti si diceva: vado a dormire da Maria. Che voleva invece significare: sto in giro tutta la notte a bere birra e cantare canzoni eversive dell'ordine costituito. Ma c'era quel nome, il nome della tua amica, e la mamma era - o fingeva d'essere - tranquilla.
La primavera di Praga è stata un mito che ha infiammato i nostri sogni di ragazzi. Giustizia, libertà, forza del pensiero, possibilità di cambiare le cose a partire dalla cultura. Tutte idee contrarie alla famiglia, senza dubbio. Un po' come il mito del principe azzurro. Che poi, quando cresci, ti accorgi che ti hanno canzonato, che era più falso di Babbo Natale.
La primavera di Praga, io ci sono stata. Tanto per cominciare, faceva un freddo che quale primavera, non prendiamoci in giro! Poi, i monumenti tutti neri. Loro dicono di averli costruiti con una pietra che non è facile restaurare; e allora, niente pulizia. Ma, cosa peggiore di tutte. La piazza del monumeto a Jan Hus. Quello della canzone. E' solo una statuina decentrata, che se qualcuno non te lo dice tu neppure la noti. Mentre Jan Palach, lo studente simbolo di tutto quanto noi studenti imboniti da insegnanti diabolici avremmo voluto diventare, a Praga gli hanno dedicato solo una lapide. A terra. Rotonda, circondata da fiori. E basta.
Ecco, io glielo voglio dire al presidente del consiglio: tu c'hai ragione. Ci hanno messo in testa un sacco di idee bislacche. I valori della vita sono altri.

E' l'amico è

Tutti gli amici che non mi chiedono di allontanarmi se devono digitare il codice segreto.
No, perché ci sono alcuni amici con i quali sei sicuro di invecchiare, con i quali hai diviso ogni cosa fin da piccolo, che conservano i tuoi segreti più preziosi, e ora se passeggiate per strada e devono fermarsi davanti al bancomat, ti guardano imbarazzati mentre infilano la carta e poi ti chiedono se puoi allontanarti un attimo per favore perché debbono digitare il codice segreto. Secondo loro, io dovrei guardare il codice segreto, memorizzarlo, trafugare in qualche modo la carta del bancomat e andare subito a sottrarre 250 euro dal conto corrente (perché di più non si può)?
Loro pensano che io sia capace di fare tutto questo e si considerano miei amici?

Francesco Piccolo, Momenti di trascurabile felicità

venerdì 8 aprile 2011

Ma passa per il buio senza paura

Alcuni momenti della tua infanzia ti restano appiccicati al cuore, saranno pezzetti dell'adulto che diventerai. Funzionano così tanto i traumi, le piccole sofferenze, le grandi paure, quanto i piaceri, gli affetti, i ricordi che ti insegneranno ad amare e a stare nel mondo nel miglior modo possibile. Io c'è una cosa che ricordo con emozione: i frullati di frutta.
Ricordo il profumo del vestito azzurro della mia mamma, abbronzata e bella, mentre grattugiava la mela. Quando poi venivano i cuginetti, c'erano frullati per tutti. E mio zio, silenzioso e paziente, ci metteva il latte nei suoi frullati, e sapeva dosare gli ingredienti con una sapienza che il sapore me lo ricordo ancora adesso che lui non c'è più. Adesso che sono grande, e i frullati me li preparo da sola, continuo ad emozionarmi mentre le lame del marchingegno tritano i pezzetti di frutta e ne fanno un'unica, morbida prelibatezza. Mangiare un frullato a me fa bene al cuore.
Oggi, in farmacia, ho visto uno scaffale pieno di bottiglie paffutelle e colorate. C'era scritto: frullati. Le lettere erano tutte di colori diversi: la effe rossa, la erre gialla, la u verde..... 
Che tristezza. Non ci sono più vestiti azzurri da indossare mentre si prepara il frullato ai bambini? Io non sono migliore di quello che saranno i bambini, domani; di certo non lo sono per i frullati. Ma quando sono al lavoro, e osservo davanti a me faccine svelte e intelligenti che non sanno quasi controllarsi, e che non riconoscono nessuna autorità, io non lo so perché, ma credo che in qualche modo i frullati di frutta c'entrino.

giovedì 7 aprile 2011

martedì 5 aprile 2011

Guardo crescere la mia cellulite e le mie nuove consapevolezze

E così ho deciso di tagliare i capelli. Le reazioni di chi mi ha visto col nuovo look si sono differenziate coerentemente con i pareri espressi prima del taglio. 
Donna: -Che hai fatto hai capelli?-
Donna: -Ti stanno benissimo!-
Donna: -Si sono ripresi ora-
Donna: -Anch'io li voglio tagliare...-
Uomo: -Ciao-


Portami a una gita, fammi ridere di gusto

Quando ti dicono che devi accompagnare gli alunni in gita, qual'è il tuo primo pensiero? Comperare un nuovo paio di scarpe, naturalmente!

lunedì 4 aprile 2011

A che ora è la fine del mondo?

Io non lo so se capita a tutti di immaginarsi l'inferno. Diverso da un posto pieno di fiamme con il diavolo rosso che ti infilza col suo forcone, intendo. Io me lo immagino minacciosamente simile al Grande Raccordo Anulare.

Non so più fare come se non fosse amore

Che buon profumo, che ha la primavera!

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