lunedì 31 dicembre 2012

Signora Bovary coraggio pure tra gli assasini e gli avventurieri

Io sono una ragazza fortunata, anche perché nella mia sconsiderata dipendenza dai libri c'ho pure un amico che scrive. Che scrive e pubblica, voglio dire. E scrive parecchio bene. E allora parlare di un libro con chi l'ha scritto è un piacere sublime.

Quando ritocchi la punteggiatura del tuo ultimo capolavoro

Tenerezza mista a commiserazione verso l'autoreferenzialità di chi ha talmente bisogno di riconoscimenti da riempirsene, togliendo spazio all'apprezzamento per un valore che potrebbe anche esserci. Ma, dio buono, troppo baccano il clangore degli incensieri.

L'anno che sta arrivando tra un anno passerà

A capodanno bisogna buttar via le cose vecchie, dicono. Sti cazzi, a me non riesce.

venerdì 28 dicembre 2012

Decadenza

Ragazzino di circa sedici anni incrociato ieri per le vie del centro:
-Cazzo, cento euro a testa minchia lo compriamo nuovo e vaffanculo!
Quattro parole, tre parolacce, nessun concetto espresso.
Ma la mia non è stata una reazione da insegnante scandalizzata né da adulta indietro col gergo. La mia è stata una reazione da donna che dalle parole si fa incantare. Ecco, un ragazzo che si presentasse così non potrebbe fare più niente per recuperare considerazione. 
Povero mondo.

Oggi hai parlato troppo

Le vacanze sono fatte per dormire. E per gustarti la notte, elegante e silenziosa; leggere è più bello, di notte. Anche scambiarsi parole, con amici e non amici. Senza che la testa ti cada penzoloni anche mentre sei in piedi, perché la sveglia delle sei è già pronta, ticchettante e minacciosa, a schiaffeggiarti per mandarti a scuola. 
Le vacanze sono fatte per dormire fino alle undici. Alzarsi lentamente, riempirsi gli occhi di mare mentre la stanza è inondata dal sole (alto! fare colazione col sole è una delle magie delle vacanze) e dal profumo del caffè. 
Le vacanze sono fatte anche per leggere. Quindi, con lenta indolenza, ti stendi sul divano col tuo libro e tutto il resto non esiste.
Quando il tuo uomo torna dal lavoro, tu sei sveglia da neanche due ore. Non ti ha neppure lontanamente sfiorato l'idea ti farti ancora una doccia, quindi sei avvolta nel piagiama. Pranzo, no grazie. Lui, poveraccio, che non essendo insegnante non ha queste vacanze secolari che abbiamo noi fancazzisti comunisti docenti, torna stanco. Affamato, credo.E trova la sua donna che non ha prepratao da mangiare, non ha fatto la spesa, legge. 
Un altro al suo posto avrebbe potuto picchiarmi, e anche ammazzarmi. Non ha ragione quello là, che io me la sono cercata?
 

L'Italia derubata e colpita al cuore

L'UdC di Cuffaro. Il PdL di Berlusconi. Ingoria con gli Arancioni. Grasso son il Pd. Ma è una campagna elettrorale o una partita a guardie e ladri?

mercoledì 26 dicembre 2012

Sono sempre tua quando vuoi nelle notti più che mai

So che me ne pentirò. Ma preferisco ritrovarmi pentita che sapermi vulnerabile.

martedì 25 dicembre 2012

In questo sabato qualunque

Ho capito che non c'è una ragione precisa; il tempo mi ha fatto il dono di comprendere che è pressocché fisiologico. Il senso di vuoto che arriva alla fine dei giorni di festa, come un retrogusto troppo dolce dopo aver mangiato la cioccolata.

Celebrazioni

Tutte le cose sgradevoli che ci succedono nella vita - figure ridicole, gesti inconsulti, lapsus di ogni virtù - devono essere considerate come semplici incidenti esterni, incapaci di arrivare fino alla sostanza dell'anima. Sopportiamoli come mal di denti, calli della vita, cose che ci disturbano, che sono estranee anche se sono nostre, che hanno il compito di rivelare la nostra vita organica e riguardano soltanto la nostra biologia.
Se raggiungiamo questo atteggiamento che è, in altro modo, quello dei mistici, saremo al riparo non solo dal mondo, ma anche da noi stessi, perché avremo vinto ciò che sta fuori di noi, che è altro, che è il nostro contrario e dunque nostro nemico.
[...] essere noi significa non avere niente a che vedere con le cose esterne che crollano, anche se crollano su ciò che noi siamo per esse.
La vita deve essere per i migliori un sogno che rifiuta i confronti.
 
 
F. Pessoa, Il libro dell'inquietudine

lunedì 24 dicembre 2012

Ma io non dormirò, mi dovrà passare

Non dico che sarà facile. Ma stavolta voglio provarci per davvero.

Crescerai, imparerai

Ieri sera abbiamo nuovamente cenato in compagnia della simpatica bionda. La quale con un sorriso smagliante aveva iniziato a prendere posto accanto a me. Forse crede che siamo amiche. Per fortuna con noi c'era un numero considerevole di bambini, allora per farli sedere tutti assieme ci è stato chiesto di scalare di posto, al che io misono fiondata all'altro capo della tavola. Bene. La signora, a un certo punto della serata, mi rivolge un cenno di intesa sollevando una bottiglia di birra e la sento urlare: l'ho presa anch'io.

Seduto in quel caffè io non pensavo a te

Quando credi di essere sicuro di qualcosa, è sempre bello essere sorpreso. Che saremmo tornati ad avere la sfida elettorale Berlusconi-Bersani io ne ero certa fin dallo scorso autunno, quando la gente brindava alla caduta del governo. La vera sorpresa, però, è Monti. Che adesso da tecnico e imparziale inizia a farsi propaganda ed esprime le sue opinioni sulla coerenza mentale del Cavaliere al trotto del suo pisello. In tutto ciò, ispira tenerezza l'eclissarsi di Bersani. Neanche 24 ore che Monti ha sciolto la riserva sul suo futuro politico, e di quel povero cirsto già non parla più nessuno. Bersani ha il carisma politico di una lavatrice.

Accecato d'amore mi stava a guardare

Gli uomini sono elementari. Inutili le elucubrazioni tutte femminili. Le tette e il culo per farli contenti. Quando non chiamano è perché hanno di meglio da fare. Se dicono di apprezzarti perché sei intelligente, è falso.

giovedì 20 dicembre 2012

Io forse ho confuso il piacere e l'amore ma non ho creato dolore

E Vendola è un pervertito.
E i gay sono un attentato alla pace.
E le donne vittime di femminicidio dovrebbero fare autocritica perché molte volte provocano.
Cara chiesa, te ne vai a strafare in culo? Proprio per Natale, si.
Pervertiti sono i pedofili.
Attentato alla pace sono le armi, per la produzione delle quali lo IOR è azionista.
Nessuno deve essere giustificato se ammazza un altro. 
Così, tanto per dire delle banalità che credo l'universo mondo condivide.
 

Dietro le apparenze

La cosiddetta questione femminile è un affare complicato assai. Quali siano i diritti calpestati di una donna, quanto poi le donne se li calpestino da sole i propri diritti, in quali forme è giusto differenziarsi dai signori uomini, sono domande alle quali sono possibili molteplici risposte.
Sarà forse per questo, o forse per un pregiudizio atavico, ma la donna, sola, a piedi, di sera, tende a non passare per strade buie e isolate. Secondo me anche un uomo solo, a piedi, di sera, può evitare di ficcarsi nelle stradine isolate. Ma magari la donna sta più attenta, giusta o sbagliata che sia questa maggiore attenzione.
Io non sono una che ha immotivate paure. Tuttavia, se mi trovo nella suddetta condizione, cerco di evitare zone a rischio aggressione. In palestra vado a piedi. E al lunedì sera il mio turno di allenamento inizia alle 20.00. Quindi opto per una strada diversa da quella che percorro fino ad una certa ora del giorno, e passo dal corso principale. 
Siccome la temperatura di sera si abbassa parecchio, per andare in palestra a piedi mi bardo nel seguente modo: piumino lungo fin quasi alle caviglie, cappello di lana, guanti, sciarpa avvolta il più possibile attorno al viso perché ormai, appena prendo un po' di freddo alla gola, mi va via la voce e col lavoro che faccio non posso permettermelo. Mi avvolgo nella sciarpa così tanto che il respiro appanna gli occhiali. 
Se andassi in una strada isolata, buia, a piedi così conciata, probabilmente il passante normale così come il presunto aggressore si spaventerebbe lui di me.
Ecco, la parità dei sessi è un modo di pensare.

martedì 18 dicembre 2012

Per fare a meno di te non so cosa inventerò

E insomma, questa storia del chiodo che schiaccia il chiodo. Io non lo so se è proprio vero che funziona, però i pensieri più hanno spazio più vita prendono. Si possono ridimensionare. Questo si.

domenica 16 dicembre 2012

Des pas sur la neige

Ci sono persone con cui è particolarmente gradevole scambiare parole.

sabato 15 dicembre 2012

Femmina. Se non riceve non si dà

Si veste un cameriere, è domenica sera

La simpatia, come l'antipatia, arriva prima della razionalizzazione. Pare derivi dallo scoprire nell'altro aspetti di noi che accettiamo o condanniamo, ma è comunque una scoperta che avviene in modo quasi extrasensoriale. Puoi innamorarti di qualcuno che non hai mai visto o nutrire profonda antipatia verso qualcun'altro con cui hai scambiato cinque parole in tutto.
Questa signora qua, a me mi è stata sul cazzo dal primo istante in cui l'ho vista. Intanto perché mi sembra del tutto scema, ma trattasi di quelle antipatie che non giustifichi. Ti si leggono in faccia, a detta anche dell'amico comune che ce l'ha introdotta.
Bon, l'altra sera si va a mangiare una farinata in gruppo, e c'era la tizia. Che nell'occupazione dei tavoli mi capita esattamente di fronte. Estraggo l'aifon dalla borsa prima ancora di togliermi cappotto, cappello e accessori. Giusto per comunicare, da subito e in maniera inequivocabile: non sarò di compagnia perché mi farò i cazzi miei col telefono. 
Arriva il cameriere per le ordinazioni. Ora io non preferisco la birra alla spina, perché tendenzialmente mi sa di piscio; nella classifica del mio gusto al di sotto della spina bionda ci sono solo Beck's e Haineken. Quindi chiedo che birre hanno in bottiglia. Ogni volta è bello quando il cameriere elenca queste promesse di felicità e tu ne pregusti il sapore prima di scegliere. Quando è ritornato a portare le bibite e mi ha lasciato la mia bella bottiglia davanti, è successo. 
La mia dirimpettaia ha avuto l'ardire di pronunciare la seguente frase: - Non ti dispiace, vero, fare a metà?
L'ho guardata senza trovare la forza di emettere suoni. Non mi dispiace fare a metà della mia birra? Intanto, chi ti conosce. E poi, si: certo che mi dispiace!
- No, sai - continua lei - io bevo solo birra analcolica e allora una tutta intera non ce la faccio. Ma visto che l'hai ordinata tu ne approfitto - E nel dire, prende la bottiglia e si riempie il bicchiere.
Bene. Ho imparato che fidarsi della prima impressione su una persona non è azzardato. Ma scientifico. Col tempo le cose possono solo peggiorare.

Poi all'improvviso arriva l'età di amare follemente l'uomo che non va

Spiegavo le funzioni di Propp e la fiaba ai miei discenti di prima. Mi sono soffermata, anche perché lo stesso libro accennava a questo aspetto, sul valore archetipico delle fiabe. Su co e questo prezioso e meraviglioso patrimonio orale sia nato per guidare i ragazzi alla "cerimonia di iniziazione" e su quanto ancora oggi possiamo trarre di insgenamenti dalle fiabe.
Una bella e molto brava alunnetta, occhi grandi e modi da donnina, mi chiede come mai il premio sia spesso un principe azzurro.
-Insomma, conclude con accento che sembrava quasi polemico - che cosa ha di speciale il princpe azzurro? Che insgenamento dobbiamo trarne? 
Non mi sembrava vero. Mi sono passate per la mente, veloci e intense come lampi durante un temporale, alcune possibili risposte su Jung, Donne che corrono coi lupi, femminismo, amazzoni, mitologia. Ho preso un profondo respiro e ho iniziato a rispondere, cercando di essere ordinata, precisa ed essenziale.
Anche le altre compagne sembravano interessate. Dopotutto, è l'età in cui scoprono l'amore.
Quei cazzoni degli alunni maschi, invece, hanno inziato a fare confusione e battute sull'idea di principe azzurro. Al che mi è sembrato evidente che non tutto l'uditorio era pronto a sentirsi dire certe cose. Rimprovero per richiamare l'ordine, e torno a spiegare in generale le funzioni.
Ma la mia prediletta, alla fine della lezione, mi si avvicina e insiste: -prof, qualche altra volta me la finisce di spigare la storia del principe azzurro?
Certo, cuore mio. Te lo spiego. Chissà, magari riesco a salvarti.

Quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due

C'è una barzelletta che mi fa tanto ridere. Perché prende per il culo il pubblico, più precisamente il cervello del pubblico.
C'è un autobus, che parte dal capolinea con 12 persone. Alla prima fermata scendono due passeggeri e salgono 7; alla successiva non scende nessuno ma salgono ancora 3 persone. All'altra fermata scendono 4 persone e salgono 3, di cui una donna che spinge un passeggino con due gemelli. Alla fine del giro, quante fermate ha fatto l'autobus?
Ecco. Te ti sei anchilosato le dita a contare i passeggeri (se sei come me che per fare i calcoli ha bisogno delle mani), hai riposto tutta la tua attenzione sui calcoli complessi tralasciando del tutto le informazioni che poi il barzellettiere ti chiederà.
Ora, ieri la mia amica mi ha mostrato alcuni dei test preselettivi per il concorso. Una delle domande recitava più o meno così: Mario ha qurant'anni, tutte le persone di quarant'anni sono sensibili, non tutte le persone di quarant'anni hanno i capelli bianchi. Ovvio che chi legge reagisca più o meno come nella  barzelletta dell'autobus, si fa il sillogismo mentale per cui Mario è sensibile e non per forza ha i capelli bianchi. Domanda: quali delle seguenti affermazioni su Mario NON è vera?
A me è venuta proprio in mente la barzelletta.
Solo che questa è una domanda sulla base della quale verrà reclutato il nuovo, meraviglioso, rinnovato e preparatissimo corpo docente.
Del resto, in un paese che fa ridere i concorsi non possono che essere barzellette.

Stonata

Orgogliosa, serena e contenta di non essere in nessun altro posto che qui.

mercoledì 12 dicembre 2012

Sta arrivando la fine del mondo

Quando penso alla politica italiana, mi viene in mente una citazione. 
Di Cetto Laqualunque.

Tempo comunque vadano le cose lui passa e se ne frega se qualcuno è in ritardo

Nella vita non bisogna avere fretta. Il tempo è prezioso e bisognerebbe scandire lentamente e consapevolemente ogni attimo.
Purtroppo il nostro status ci impone, invece, di fare le cose di fretta. Nono siamo felici, così. Che le migliori giornate sono quelle in cui riesci a prenderti del tempo, per fare le cose che più ti piacciono o per non fare niente.
Invece ci sono i giorni, la maggior parte, in cui devi iniziare a correre per strada al mattino se ti capita davanti la signora che va a due allora, devi correre per fotocopiare le verifiche differenziate, correre da una scuola all'altra, correre a fare la pipì per evitare di fartela addosso in classe, poi correre in palestra, sperando di non trovare la signora dei due allora che sta magari tornando anche lei, correre a mangiare un boccone, correre a fare la spesa per poi correre a lavorare a casa. In tutta questa frenesia, la signora al banco del pesce che è indecisa, e vuole che il pescivendolo le mostri tutte le specie presenti, e poi sceglie, e sempre lentamente chiede che i pesci le siano eviscerati e spinati, può essere un insegnamento. Un'esortazione a rallentare, a respirare, a riprendersi il tempo.
Ma se poi la stessa signora la trovi davanti a te alla cassa, che pone e ripone la spesa nella busta e poi estrae un detersivo per non mescolarlo con i pomodori, allora questo non è più un insegnamento o un'esortazione. Diventa una tortura.

Salvami

Mi capita spesso di restare chiusa dentro al giubbotto. Che inceppo la chiusura lampo, la quale, perfida, non va più né sopra né sotto. E' una situazione che mi manda nel panico. Proprio quelle paure che ti assalgono. 
Allora mi sfilo il cappotto, giubbotto, piumino che sia come fosse una maglia. E aspetto il mio adorato fidanzato che sblocca la lampo e riporta la mia situazione esistenziale alla normalità.

Lo scrutatore non votante

A tutto ci si abitua nella vita. I miglioramenti, in qualsiasi forma, ti abitui facile. Ma anche difficoltà che ti sarebbero sembrate insormontabili, riesci a trovare il modo di affrontarle e farci l'abitudine. Tipo la sveglia che dal lunedì al venerdì suona implacabile alle 6. 
Certo, io sono agevolata dall'alba sul mare che posso godere ogni mattina, dal lunedì al venerdì. Agevola il buonumore, sicuramente. Sicché ho creato il mio rituale di gesti mattutini e non mi sento più come se dovessi andare a combattere la campagna di Russia. Uno di questi riti propiziatori è la tv accesa sulla rassegna stampa. Di un canale che ritengo piuttosto serio, in modo da riuscire ad avere un minimo di informazione, con l'aiuto della radfio in macchina, poi. 
Questa mattina in tv c'era Mario Monti. Ho appreso, mentre la moca gorgogliava calda e il soile dormiva ancora, che il cavaliere e il professore hanno avuto una sorta di lite a distanza. Sinceramente, a prescindere dalle opinioni politiche, i due signori si portano dietro una platealità a volte volgare il primo e un decoro spesso sussiegoso il secondo. Sentire il professore che, col suo tono monocorde di chi parla dentro il collo di una bottiglia, si difendeva dalle eccentriche cazzate del Berlsuca mi ha fatto quasi tenerezza.
Il cavaliere ha detto che lo spread non esiste.
Quel povero cristo del professore, che ha lavorato un anno intero nel nome di questa onnipresente entità, si è risentito. E ha detto: mi auguro che non si trattino gli italiani come se fossero più sprovveduti di quanto siano.
Ora io è evidente che, nonostante i riti, l'abitudine e l'alba, la mattina alle sei sono piuttosto rincoglionita. E allora forse non ho sentito bene. Ma questa frase qua, onore all'impeccabile uso dei congiuntivi, significa che noi siamo sprovveduti. Forse secondo il cavaliere più che per il professore. Ma l'assenza di quel "non" pesa. Non poco.
   

Bella come un lunedì di vacanza

Il corpo docenti è composto in prevalenza da donne. Dicono che sia segno del poco prestigio attribuito alla professione. Sempre sta benedetta questione femminile, vabbé.
Visto che il corpo docenti è composto in prevalenza da donne, quando uno dei tuoi sparuti colleghi ti si avvicina e ti dice: come sei bella... sono soddisfazioni.

lunedì 10 dicembre 2012

Per tutte le volte in cui ho creduto sul serio di annullarti dalla mia testa

Il segreto è avere piena consapevolezza che si tratta solo di un gioco.

E non sono per niente stanca

Non c'è cosa peggiore di quei saccenti con la puzza sotto il naso che ti guardano dall'alto in basso, con sussiego misto a schifo, l'espressione inequivocabile del Te l'avevo detto.
Però, le batterie di quiz della prova preselettiva al concorso stanno mandando ai matti le centinaia di colleghi, bravissime persone e professionisti seri, che vi si cimentano.
Ecco, io...ve l'avevo detto.

Pace a me che non so amare ancora ciò che ho e non so non amar quel che non ho

La mia vita può essere un ininterrotto canto d'amore. Devo solo imparare a perdonarmi gli errori del passato e le debolezze eterne.

Dimmi dove sei, proprio in questo momento

Io non fumo, quindi non conosco l'intricato e complesso fenomeno dello smarrire gli accendini. Però smarrisco il burro cacao. Con una frequenza imbrazzante.

Lo faccio perché in te ho amato l'uomo, il suo coraggio

Devi sapere che le persone non sono legate tra loro soltanto dalle parole, dai giuramenti e dalle promesse, così come non sono i sentimenti o le simpatie a stabilire quali siano i rapporti più autentici. Esiste qualcosa di diverso, una legge più dura e rigorosa che impone a questa o a quella persona di sentirsi intimamente legata a un'altra... Come due complici. E' stata questa legge a determinare il mio legame con te.
Io sapevo della sua esitenza . Anche vent'anni fa. Quando ti ho conosciuta, ho capito immediatamente di cosa si trattava. Non ha senso che mi metta a recitare la parte del modesto: ne sono convinto, Eszter, che nonostante tutto tra noi due sia io ad avere il carattere più forte. Beninteso, questo carattere non è lo stesso di cui parlano i trattati di etica. Eppure io, l'uomo di poca fede, il traditore, il fuggiasco, sono quello che è riuscito a rimanere intimamente fedele, con tutte le sue forze, a quella legge diversa di cui non c'è traccia nei libri, anche se è la più autentica. E' una legge crudele... Ascolta.
La legge del mondo esige che ciò che è iniziato una volta debba essere condotto a termine. E questo non è davvero motivo di gioia. Nulla arriva mai in tempo, la vita non ci dà mai qualcosa nel momento in cui siamo preparati a riceverlo. Soffriamo a lungo a causa di questo disordine, di questi ritardi. [...] Due persone non possono incontrarsi neanche un giorno prima di quando saranno mature per il loro incontro. Mature, ma non secondo le loro inclinazioni o preferenze, bensì nell'intimo, secondo i dettami di unaspecie di legge astronomica inoppugnabile, così come si inconrtano i corpi celesti nell'immensità dello spazio e del tempo, con precisione matematica, nello stesso attimo, che è il loro attimo nella successione infinita dei secoli e delle distese spaziali.
Io non credo negli incontri fortuiti.
Sono un uomo e ho conosciuto molte donne [...] Cosa ci posso fare se ho sempre aspettato solo te? [...]
Ho amato solo te nella mia vita, senza troppe esigenze e in modo abbastanza incoerente, sì, lo so... [...]
Eri tu che non volevi veramente questo amore. Non protestare. Non basta amare qualcuno. Bisogna amare con coraggio. Bisogna amare in modo tale che nulla, né ladri né influenze esterne né leggi umane o divine, possa interferire con questo sentimento. 
Noi due non ci siamo amati con coraggio...
Ecco qual è stato il guaio.
Ed è colpa tua, perché il coraggio degli uomini in materia di amore è una cosa ridicola. L'amore è compito vostro. E' qui che hai fallito, e insieme a te è naufragato tutto ciò che avrei potuto realizzare. 
Non è vero che gli uomini sono responsabili dei loro amori. Siete voi a dover amare eroicamente. Ma tu hai commesso la cosa peggiore che possa capitare a una donna: ti sei offesa, sei fuggita.

Sàndor Marai,  L'eredità di Eszter

sabato 8 dicembre 2012

L'innocenza con cui puniscono per le cose non afferrate

Il fatto che mi ritenga una donna con le palle, non vuol dire che in un rapporto mi bastano le mie.

venerdì 7 dicembre 2012

Le infinite volte che mi verrai a cercare

Come quando inizi a prepararti per andare a una festa. Hai già scelto l'abito da indossare, le calze sono lì, lucide e seducenti. Mentre stendi lo smalto ti dicono che la festa non si farà più.

mercoledì 5 dicembre 2012

Tra nuvole e lenzuola

Il senso di impotenza e frustrazione che si impadronisce di te ogni qual volta apri l'oblò della lavatrice che ha lavato le lenzuola, e dentro il cestello trovi solo le lenzuola. Tutto il resto forma un'unica, profumata e pesante palla di lenzuolo.

I vecchi mezzi ciechi i vecchi mezzi sordi

Quindi c'è questa cosa dell'invecchiamento attivo. Pare sia una iniziativa dell'Unione Europea, cui l'Italia si conforma prontamente e pienamente.
Andremo alle elezioni, infatti, a scegliere un primo ministro fra Bersani e (sempre più presumibilmente) Berlusconi. A dimostrare all'Europa tutta che i nostri vecchi, altro che attivi. Sono ancora capaci di sbarazzarsi dei giovani. Dicendo che loro sono il cambiamento.
Oh cara Merkel, te quanti anni hai detto che hai? Pivellina!

Voglio il tuo profumo

E diciamolo una buona volta come stanno realmente le cose! Che questa Ruby Rubacuori non era per niente bella e, anzi, emanava un cattivo odore.
Ha affermato più o meno testualmente Emilio Fede chiamato a testimoniare su cosa faceva tutta quella gente nella casa del Cavaliere. 
E' solo che, fedele Fede, a noialtri il dubbio sorge. Per aver sentito il suo odore, te ti ci sei dovuto avvicinare parecchio. 

martedì 4 dicembre 2012

La gatta sul tetto

Io vengo stregata dai libri. Non solo dalla lettura come cultura, fantasia, sogno eccetera eccetera. Proprio dal libro come oggetto, e proprio stregata in senso che ne subisco gli incantesimi. Tipo l'ultima volta che sono stata in libreria, vedo una ragazza con indosso un cappotto di lana grigio, un cappello nero e la sciarpa, che aveva fra le mani un volume spesso e odoroso, il cui titolo mi ha attirato lo sguardo e sedotto i pensieri.
Poi oggi, a scuola, la mia collega - che mi aveva visto leggere Murakami - mi viene incontro tutta entusiasta chiedendomi se ho mai letto questo e quest'altro, perché se mi piace Murakami devo assolutamente leggere anche. 
Lo stesso libro che aveva in mano la ragazza dal cappotto di lana grigio.
Io sono un gatto.

Una lacrima sul viso

Qui a Savona è bello perché ci sono tante librerie. Le catene, e le librerie indipendenti. Il profumo della carta si espande invitante per le vie del centro. Ed è bellissimo camminare a piedi con un nuovo libro appena comprato. Poi, le librerie di Savona, sono efficienti. Quando fai un ordine loro ti mandano un sms per comunicarti l'arrivo del titolo che stai aspettando.
Questo sms brilla ancora sul display del mio aifon, dal quale non sono riuscita a rimuoverlo perché bloccata dallo sgomento.
Recita, a caratteri maiuscoli: IL LIBRO DIARIO ELEMENTARE DA LEI ORDINATO E ARRIVATO IN LIBRERIA.
Ora se tu sei una libreria non puoi ritenere che l'sms debba sacrificare il carattere dell'accento. Anche perché esiste l'apposita e maiuscola con l'accento. 
Sono tentata di lasciarglielo lì e cercarlo altrove.

Sta 'nfronte a te

Ora è un anno e mezzo che vivo al norde. Ma resto terrona nell'anima. Il sole io me lo porto talmente dentro che quando lo vedo fuori continuo ad aspettarmelo meridionale; che almeno un po' di tepore lo emani, per intenderci. Faccio ancora fisicamente fatica ad accettare una mattina tersa, di cielo azzurro e limpido, con zero gradi.

domenica 2 dicembre 2012

Senza aspettare i cambiamenti del mondo

Ieri, prima giornata di sole dopo una settimana di pioggia ininterrotta, siamo usiciti a piedi in centro. Anche se Savona è una piccola città, il mendicante di turno che ti chiede l'elemosina o ti vende la rosa lo trovi sempre. Ieri si avvicina questa ragazzina, giovane sguardo zingaro, mano tesa, abiti colorati. Non le ho lasciato soldi.
In un momento di crisi come questo - avrei voluto dirle - devo risparmiare monete per votare al ballottaggio. Nel caso in cui chiedano un altro contributo. Poi, dopo, quando avremo votato anche alle politiche, torno io a cercarti. E si chiede l'elemosina assieme.

A che ora è la fine del mondo

Quelli che ti insegnano come vivere, da Socrate fino a Fabio Volo, sono più o meno tutti d'accordo sull'idea che per godersi ogni attimo fino in fondo, senza rimpianti né ripensamenti, bisognerebbe vivere come se fosse l'ultimo giorno concessoci sulla terra. Ora, questo mese di dicembre appena iniziato potrebbe per davvero essere l'ultimo delle nostre vite.
Ci si chiede se la fine del mondo sarà planetaria e contemporanea, o divisa per fusi orari; tuttavia i signori Maya avrebbero detto che l'orologio sta contando i suoi ultimi battiti.
Se fossero gli ultimi venti giorni da vivere, che faresti?
Il mio primo pensiero è fare una cosa che non ho fatto, per paura o mancanza di circostanze o alibi dati a se stessi. Se non ci fossero, dopo, altri giorni per pensarci, pentirsi, pagarne le conseguenze e scontare i sensi di colpa, la farei. Perché desidero farlo.
Dovrei dunque farlo ugualmente?
Ma io desidero che ci siano altri giorni. Altri giorni pieni e belli in cui non voglio avere pentimenti, non voglio pagare conseguenze che mi compromettano gli equilibri, non voglio sensi di colpa. E allora, forse, sarò poco socratica [di contrariare Fabio Volo non me ne importa molto] ma io mando garbatamente a fare in culo i Maya e resto qui dove sono. Pensando al domani.

Io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai

Forse sarebbe stato meglio non incontrarsi. Tengo, con gli occhi rivolti al soffitto, si fece alcune domande. "Non sarebbe stato meglio se rimanessimo separati fino alla fine, conservando il desiderio di incontrarci? In questo modo continueremmo a vivere mantenendo intatta dentro di noi la speranza di rivederci, un giorno". Una speranza simile a una sorgente di calore piccola, ma preziosa, che avrebbe scaldato il loro cuore. Un'esile fiamma che le mani avrebbero circondato per proteggerla dal vento. Per evitare che le violente raffiche della realtà la spegnessero.
 
Murakami Haruki, 1Q84

sabato 1 dicembre 2012

Tra le dita non ci sono che fotografie

Lo sguardo altrove. Le mani belle piene di musica. Meglio non tornare.

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