venerdì 28 dicembre 2012

Oggi hai parlato troppo

Le vacanze sono fatte per dormire. E per gustarti la notte, elegante e silenziosa; leggere è più bello, di notte. Anche scambiarsi parole, con amici e non amici. Senza che la testa ti cada penzoloni anche mentre sei in piedi, perché la sveglia delle sei è già pronta, ticchettante e minacciosa, a schiaffeggiarti per mandarti a scuola. 
Le vacanze sono fatte per dormire fino alle undici. Alzarsi lentamente, riempirsi gli occhi di mare mentre la stanza è inondata dal sole (alto! fare colazione col sole è una delle magie delle vacanze) e dal profumo del caffè. 
Le vacanze sono fatte anche per leggere. Quindi, con lenta indolenza, ti stendi sul divano col tuo libro e tutto il resto non esiste.
Quando il tuo uomo torna dal lavoro, tu sei sveglia da neanche due ore. Non ti ha neppure lontanamente sfiorato l'idea ti farti ancora una doccia, quindi sei avvolta nel piagiama. Pranzo, no grazie. Lui, poveraccio, che non essendo insegnante non ha queste vacanze secolari che abbiamo noi fancazzisti comunisti docenti, torna stanco. Affamato, credo.E trova la sua donna che non ha prepratao da mangiare, non ha fatto la spesa, legge. 
Un altro al suo posto avrebbe potuto picchiarmi, e anche ammazzarmi. Non ha ragione quello là, che io me la sono cercata?
 

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