venerdì 30 novembre 2012

Le foglie al vento

Persa nelle incantevoli e surreali atmosfere delle pagine di Haruki Murakami.

L'evo dopo il Medio

La scuola pubblica italiana è fortunata perché il ministro Profumodimerda ha predisposto un piano di stanziamento fondi per istituire delle classi sperimentali cui fornire i tablet.
Ieri, nella sucola dove lavoro, si è tenuto il collegio docenti, chiamato a esprimersi sulla volontà di aderire a tale iniziativa.
Naturalmente serve personale qualificato all'uso dei supporti. Il che vuol dire che devi quanto meno sapere cos'è, un tablet. Panico e sgomento tra la vecchia generazione del corpo docenti. Che tuttavia non è privo di buona volontà nel mettersi in gioco sperimentando nuove conoscenze. E meno male, perché il signor ministro Profumodimerda ha predisposto che i docenti volontari cui rivolgere la specifica formazione all'uso del supporto digitale debbano essere personale con contratto a tempo indeterminato. Stabile. Di ruolo, come si dice in gergo. Onde e vitare che a giugno, quando il precario finisce il contratto, vada via portando con sé i tablet come retribuzione delle ferie non pagate. Per esempio.
Quindi, ricapitolando, ma solo per verificare che io abbia capito bene. Ci sono i soldi per dare i tablet. Ci sono i soldi per formare i docenti di ruolo, molti dei quali avranno qualche difficoltà che i giovani precari non avrebbero. Mi chiedo se questi soldi per la formazione non si sarebbero potuti risparmiare dando la possibilità a chiunque di utilizzare il tablet. Ma soprattutto, mi chiedo, se ci sono tutti questi soldi, come mai non si trovano i soldi per pagarmi le ferie?
E io sono privilegiata. Perché mi pagano il lavoro. Cosa che non tutti.
Però siamo nell'era dei nativi digitali e il tablet, beh...ecco, come rinunciarci.

Elogio alla sublime convivenza

-Ragazzi, oggi è la giornata mondiale contro la pena di morte. Sapete che vi sono alcuni Stati che ancora oggi... [pippone introduttivo]. Voi cosa pensate della pena di morte?
-Secondo me va bene. Perché chi ammazza se ha paura di essere ammazzato lui magari ci pensa prima e non lo fa
-Secondo me invece no. Perché se uno ammazza e tu lo ammazzi, non ti fermi mai e diventa un mafiottismo

giovedì 29 novembre 2012

Il tuo è un rosso relativo

Ora possiamo essere d'accordo sul fatto che essere televisivi non sia una virtù. Possiamo condividere l'idea che badare all'apparenza sia superficiale. Ma la giacca marrone con la cravatta rossa a pallini, no. Non possiamo lasciarla passare senza spendere una parola, nemmeno una piccola, di contrarietà

Convinti che fosse un gioco a cui avremo giocato poco, provate pure a credervi assolti, siete lo stesso coinvolti

Altro pensiero ricorrente di queste settimane è il concorso a cattedra.
Non vorrei parlare neanche del concorso a cattedra.
Ma poi chissà, potrei cambiare idea.
Chiariamo una cosa. Credo che sia una cagata, e pertanto non mi sono iscritta. Punto e basta.
Se mi fossi iscritta avrei avuto le stesse possibilità e le medesime condizioni di vittoria che si hanno con un gratta e vinci.
Da quando c'è il concorso, infatti, io sto comprando i gratta e vinci. Così, tanto per uniformarmi alla massa dei miei illustri colleghi che si affannano con le simulazioni delle prove preselettive. E magari hanno fatto anche il ricorso contro il concorso.
Ecco. Io prendo la monetina e cerco di vincere così. Mi sento più coerente con me stessa.

Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti

Il mio orgoglio stappa una birra ogni volta che qualche lettore dei pensieri superflui mi fa notare con dispiacere i periodi di assenza dei penseiri superflui. 
In questi giorni non ho scritto perché non voglio parlare di politica. Essendo la politica il pensiero più ricorrente, ho scelto il silenzio stampa.
Non voglio parlare di politica.
Solo una cosa dico. Che qua, altro che profumo di sinistra. Io sento profumo di merda.

Il tuo cuore è un divieto, personale al completo

L'accesso ai miei sogni è vietato al personale non autorizzato.

È arrivato sante Nicola

Non è che io non abbia più pensieri superflui. Tutt'altro...

giovedì 15 novembre 2012

E il cielo sembrava più grande e io mi sentivo già uomo

- Prof, ma quindi quegli insegnanti che ieri non hanno scioperato sono contenti che i politici tagliano i fondi alla scuola?

E non c'è niente da capire

Si può sapere perché il dipendente pubblico, per farsi accreditare quelle quattro lire di stipendio, deve sottostare ad una procedura che manco l'fbi? Farsi identificare dal proprio datore di lavoro, ricevere venti mail con password che poi si annullano a vicenda fino al raggiungimento dell'ultimo codice che però se non rinnovi ti viene annullato e quindi ritorni alla partenza senza passare dal via. Tutto per due miseri soldi che lo Stato segue ovunque vadano. Mentre quelli là si trovano milioni di euro sui propri conti e non lo sapevano.
Qualcosa non quadra.

mercoledì 14 novembre 2012

L'amore non si spiega

Io non capisco nulla né di musica né di vini. Non sono capace di riconoscere un solo odore in un calice di vino, e su uno spartito so distinguere solo le linee dai pallini. Però mi piace bere vino e ascoltare musica. E so dire quale gusto e sonorità mi piace, e quale no. Non so motivare la mia predilezione, essendo io nella totale ignoranza di entrambe le categorie. Però non ignoro i miei gusti. E allora ve lo devo proprio dire. A me Bach mi annoia parecchio.

Chi tene' o mare si accorge di tutto quello che succede

I gabbiani sono bellissimi. Simbolo di purezza e libertà. Profumano di mare. E ora che di fronte al mare ci vivo, il battito delle loro ali è suono di ogni mia ora. Inevitabile amarli. 
Tranne quando ti cacano sul fianco blu della macchina nuova.

domenica 11 novembre 2012

Cosa non mi uccise mi lasciò la forza di vivere

Continuare a desiderare altro.

Però Giovanna è stata la migliore, faceva dei giochetti da impazzire

Io non credo di avere autorità né esperienza necessarie a produrre recensioni dei libri che leggo. Fra i miei pensieri superflui mi piace solo citarli, alcune volte, perché credo davvero che parlino senza bisogno che io li commenti. Tuttavia questa storia delle cinquanta sfumature ricorre; sicché vorrei chiarire la mia posizione in merito.
Non l'ho letta, la trilogia. Ho provato a leggere solo il primo volume, ma poi ho smesso. L'ho trovato uno dei libri più noiosi in cui mi sono imbattuta. E questo non di certo perché leggere di sesso mi imbarazzi, scandalizzi o che. Anzi. Adoro leggere chi scrive bene di sesso.
Bene, appunto.
Mentre questa signora qua delle sfumature, sempre secondo il mio dilettantistico e insignificante parere, bene non scrive. Ha una bella immaginazione (o esperienze mozzafiato, affari suoi), ma non possiede un'altrettanto vivida capacità di metterle sulla pagina.
Non mi soffermerò a parlare dei personaggi che non hanno sviluppo. Giovane rampante bello e ricchissimo, sodomizzato da un'amica della mamma, capo di un impero finanziario a meno di 30 anni. Di lui, oltre a questi brevi cenni, sappiamo solo il colore degli abiti che indossa. Fa sesso estremo, nel senso che (pare, perché io poi non ho letto le perfomance) adopera tecniche di sottomissione della donna, la quale è appunto da lui indicata con il lusinghiero appellativo de La sottomessa. Occhei, alle donne piace essere fisicamente possedute nel senso padronale del termine. Quindi non starò lì a fare un'interpretazione femministica dell'opera. Non sono questi i motivi per cui ho abbandonato la lettura.
Neppure la totale assensa di profilo psicologico dei personaggi è l'elemento che mi è piaciuto meno. Sebbene alla comparsa della madre, che dopo le premesse poteva essere un nodo per comprendere la figura di questo figlio estremo, quando invece si è rivelata la classica cinquantenne che puoi incontrare da qualsiasi parrucchiera di paese, la mia delusione è stata amara. Non lo nego. Tuttavia, superabile.
Anche la piattezza di stile si sarebbe potuta perdonare. Dopotutto non ha pretese di essere un classico, la trilogia delle sfumature. Allora siamo indulgenti con le scene di sesso descritte tutte nello stesso identico modo, con lui che adopera un linguaggio da conferenza mentre scopa. L'unica frase che adombra la realtà di una scena di sesso sfrenato poteva essere: io non faccio l'amore, io fotto. Peccato che è sempre seguita da un patetico e melenso Miss ComeSiChiamaLei. Che secondo me contraddice ruvidamente il ruolo di dominatore che il tizio vuole avere. Ma non voglio fare un trattato di stile.
Perché da un libro così uno non si aspetta molto. Ma un minimo di verisimiglianza perché il patto narrativo funzioni ci deve essere. Oh, mi si perdoni lo sfoggio erudito. Intendevo dire, che su alcuni punti un libro che si presenta come pornosoft non può sbagliare. E allora, il personaggio femminile di questa storia è vergine, quando incontra Mr Gray. Quindi non è mai stata a letto con un uomo. Pare intenzionalmente. Allora non è possibile che la prima volta che lui la spoglia lei gli fa un pompino che dura fino all'eiaculazione, che avviene all'interno della sua bocca. Non è possibile perché un minimo di esperienza nella pratica è necessaria. Altrimenti il senso di soffocamento è tale che, insomma, non ce la fai.
Questa scena è l'ultima cosa del libro che ho letto. Perché una verginella così mi dà fastidio. In quanto, se all'atto pratico riesci a produrti in simili sottigliezze, o sei una bugiarda o hai un gran culo. In entrambi i casi, non sei la protagonista di un libro che ho piacere di continuare a leggere. 

sabato 10 novembre 2012

Avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare

Guardando un cartone con la mia nipotina fra le braccia.
-Zi(z)a, perché se lui è cattivo lei si innamora? 
- Perché l'amore non si sceglie. E allora ti può capitare di innamorarti di uno bravo ma anche di uno cattivo.
Certo, vista con gli occhi di una bambina la cosa deve sembrare una gran cazzata. In effetti. 

No, ti prego non ti insaponare

La cosa brutta della palestra sono gli spogliatoi. Si, lo so che lo dice la parola stessa: servono a spogliarti. Ma a me non piace spogliarmi davanti a un mucchio di gente, del mio stesso sesso. Perché, ovviamente, gli spogliatoi delle palestre sono distinti tra maschili e femminili. Quindi tu ti ritrovi sommersa da tutte queste chiappe al vento che sono molto esibizionismo e poco igiene. E non è per niente bello.
Perché, ecco, io penso che una la doccia se la può fare anche nel bagno di casa sua.

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