mercoledì 29 giugno 2011

Calabrisella mia facimm'ammuri

L'ultima sera che dormo in un posto in cui ho vissuto, quando poi il giorno dopo mi trasferisco, io vado a mangiare fuori. Si, certo: mica solo l'ultima sera. Però alla vigilia di una partenza definitiva è una cena speciale. Brindo alle cose belle che quella città mi ha dato. La saluto.
E così ho fatto. Trattoria tipica dei Castelli. Il proprietario della locanda è uno di quelli che crede di essere un gran figo e decide di provarci con te. E quale occasione migliore di me che festeggiavo il mio anno romano tutta sola seduta a un tavolo?
Mi chiedo come si possa lasciare da sola una creatura deliziosa come lei. Mi fa. Ha detto proprio così, giuro. Tipo che io mi sono guardata intorno smarrita, chiedendomi se stesse per avere un colpo apoplettico o cosa. Superati i primi attimi di smarrimento, ho risposto a tono. Nel senso che ho fatto la splendida donna fatale. E questo qua ogni volta che passava si esibiva in un sorriso tutto fascino o in battute da telenovelas argentina. Fino a che, ovviamente, proponendomi di offrirmi un caffè, che ci teneva particolarmente, arriva a chiedermi di dove sono, che si sente che non sono di Roma. Quando gli dico che sono Calabrese, nuovi sconfinati orizzonti di seduzione gli si aprono davanti. Che lui è sempre sato innamorato della Calabria, tanto che ha comperato una casa a Soverato e ci va ogni anno. Che la gente è unica, accogliente, intelligente, eccetera eccetera. Che le donne Calabre lo fanno impazzire (anche questa l'ha detta proprio così), che gli piace il nostro carattere e la nostra tenacia. Vabbè. Per gradire, vuole farmi una sorpresa. Mi propone un Amaro del Capo. Io lì sono stata felice, al di là del maldestro tentativo di corteggiamento. Perché l'Amaro del Capo, che a me piace molto, è una cosa tutta calabra difficile da bere fuori regione. Come tutte le cose nostre, tranne la Cosa Nostra, anche l'Amaro del Capo ha la sorte sventurata di essere abbandonato a se stesso e bistrattato. E allora io ero felice di averlo trovato, offerto da uno che comunque la mia terra diceva di amarla.
Sicché accetto questo Amaro con piacere. E l'omino dei miei sogni, dopo qualche minuto di scomparsa nella cucina, ritorna nel prato dove sedevo con questo bicchiere colmo dell'Amaro per la Calabrese più bella. Altra citazione originale. Solo che, a far crollare i miei sogni di calabresità, mi porta l'Amaro del Capo caldo. Ecco, a questo punto solo chi è Calabrese può capire quello che ho provato.

Signora delle ore scure

Mi capita ancora di provare quelle sensazioni. Ogni tanto. Come quando apri l'armadio e trovi un paio di scarpe che non indossavi da tempo, e te le metti. Ma poi non vedi l'ora di togliertele. Perché non sono più tue, quelle sensazioni.

Tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo già vent'anni fa

Visto che di traslochi sono ormai esperta, una regola è: quando inizi a impacchettare la roba, in un primo momento ma solo in un primo momento riesci a catalogare mentalmente i pacchi e il loro contenuto. Arriva poi un secondo momento, quello della roba che non ha abbastanza identità da costituire un unico pacco; e allora, questa roba qua trova posto negli interstizi e intercapedini dentro agli altri pacchi. Che obiettivo principale di un trasloco resta comunque quello di ammassare il maggior numero di cose nel minor volume possibile.
Dunque, al secondo momento delle intercapedini segue un terzo momento, in un intervallo di tempo molto breve, in cui perdi l'orientamento; e non hai per tanto la minima idea di cosa contengano i pacchi che nel primo momento avevi provato a catalogare.
Lo stato d'animo prodotto dal terzo momento è forse simile a quello del saggio. Stato d'animo di distacco dagli oggetti i quali, fino a che restareranno confusamente sparsi nelle scatole, sarà come non possederli. Tutto sommato è una bella sensazione. Può essere liberatorio.
Un consiglio. Però. Nato da esperienze molteplici. Un consiglio da tenere assolutamente a mente. Date uno spazio preciso e non confondibile alle vostre mutande. Altrimenti vi trasformerete in un saggio che, uscito dalla doccia, bestemmia in tutte le lingue - appunto per effetto della scienza infusa dalla saggezza del distacco dalle cose. E potreste essere nudi come vermi. Il che non è bello.

Canzoni stonate parole sempre un po' sbagliate

martedì 28 giugno 2011

Le previsioni del tempo si posson prevedere ma un temporale che arriva non lo puoi fermare

Prof.ssa: -Vogliamo parlare della conducibilità elettrica?
Alunna: -... Si.
Prof.ssa: -Allora, cosa vuoi dirmi?
Alunna: -Eh....
Prof.ssa: - Qual'è una caratteristica importante dell'elettricità?
Alunna: - ...
Prof.ssa: -Dai, rifletti. Cosa abbiamo nelle nostre case?
Alunna: -L'aria condizionata

Dentro la mia testa ci son più bestie che nella foresta

Il massimo esponente del cubismo è l'arte africana.

lunedì 27 giugno 2011

Brava brava sono tanto brava

Ieri ho compiuto contemporaneamente due azioni riprorevoli. Sono stata ad un matrimonio. In provincia di Asti.
A 'sti cazzi!

mercoledì 22 giugno 2011

Ognuna sola e a bordo della sua fotografia. Traslocando.

In Calabria, si sa. I matrimoni sono importanti. Molti li considerano il traguardo di una vita, tanto che è comunemente in uso l'espressione "ti sei sistemata" come equivalente di "ti sei sposata". Perché se non ti sposi proprio sistemata non sei.
E' un evento che coinvolge l'intero tessuto sociale di una comunità. Sono tutti impeganti a preparare e aiutare la sposa. Essere scelta come testimone è un onore notevole, per una donna che non sia la sposa. Ma essendo anche un onere, comporta che la testimone debba aiutare la sposa più di tutte le altre donne. Lei è sempre lì. Fino al giorno in cui salirà sull'altare e dovrà indossare un abito di poco più economico dell'Abito Bianco. Perché tutti gli occhi saranno puntati anche su di lei.
In tutto ciò, ogni evento si trasforma in festa. Tipo sistemare il letto in cui i Promessi dormiranno la prima notte. Oppure arredare il nido d'amore con tutte le stoviglie e suppellettili. Quest'ultima è un'operazione che coinvolge amiche, cugine, zie. Tutte a lavare bicchieri e riporli qui, o forse è meglio lì, ma non troppo in alto che questi sono i bicchieri di ogni giorno e poi è scomodo prenderli; mentre i piatti del servizio buono, attenta a maneggiarli con cura che sono delicati, li potete riporre anche là che non si usano ogni giorno.
Ora io non ho scelto di sposarmi.
Ragion per cui, le mie stoviglie sono al momento sparse in pacchi e scatoloni distribuiti equamente in tutta Italia (Calabria, Lazio, Toscana, Liguria). E dovrò scartarle, lavarle, e sistemarle tutta da sola. Però i soldi risparmiati dall'abito ci posso andare in vacanza, quando avrò finito tutto. E sono felice lo stesso.

martedì 21 giugno 2011

21 modi per dirti ti amo

"Se il punteggio di Italiano è uguale o superiore

a 21  -  spiega in modo consolatorio Ricci ai commissari d'esame  - , allora non ci sono problemi per la parte di Italiano. Se il punteggio di Italiano è minore o uguale a 20  -  continua  - , bisogna controllare il numero di risposte corrette del gruppo A. Se le risposte corrette del gruppo A sono esattamente 16, allora bisogna ricalcolare il punteggio e il voto mediante la nuova maschera che può scaricare dal sito dell'Invalsi. Se, invece, il numero di risposte corrette è diverso da 16, allora non ci sono problemi". 

Ricci è sempre questo signore responsabile dell'INVALSI. No, perché uno se non le legge coi propri occhi certe cose potrebbe non crederci.

lunedì 20 giugno 2011

Qui soffia il vento d'Africa e ci dice tenetemi fermo

Andare via dal Sud e poi ritornarci e poi andare via di nuovo: è ormai un topos ricorrente nelle mie storie, mi accorgo. D'altro canto la mobilità, diciamo così, è proprio parte dello statuto antropologico di noi popolazioni mediterranee, a cominciare dall'archetipo Odisseo. Sì hai ragione, io stesso, come i miei personaggi, non sto quieto un attimo, non trovo pace, arrivo e fuggo, ritorno e parto di nuovo. Naturalmente non sempre in senso letterale. Son dominato da una curiosità divorante, per le persone, per i posti, per i libri. Prima di metter su famiglia e tornare al Sud, in dieci anni ho vissuto in cinque città diverse e cambiato tredici volte casa..

Livio Romano, a proposito de Il Mare perché corre

A volte sei una spiaggia libera, a volte un rischio da evitare

Mi è poi risultato difficile scrivere di questa storia qua. Un po' perché, si sa, lontano dagli occhi lontano dal cuore. Ma poi perché altre cose belle sono accadute. Cose democratiche che danno fiducia, come il raggiungimento del quorum al referendum. E allora, insomma, uno vuole credere che la mafia non debba vincere. Solo che oggi ho dovuto dare le generalità per la nuova casa. E alla voce Residenza, non sono stata fiera della mia terra.

Come tarda questa notte la mia lunaspina, venga giù alla finestra quella luce bambina

La mia seconda nipotina si chiama Vittoria, ed è nata durante l'eclissi di luna. Sarà una donna speciale.

E' per te che sono verdi gli alberi e rosa i fiocchi in maternità

"Questa è la mia amica Vittoria. Prima era nella pancia di mamma. Poi sono andati in clinica ed è nata. Però mamma e papà sono solo mamma e papà di Elena. Di Vittoria no"
 
Elena, 3 anni

La costruzione di un amore mescola il sangue col sudore

Io è un periodo che sono fortunata. Un momento in cui le cose sembra si stiano rimettendo al posto giusto. E sono felice. Ragion per cui non voglio lamentarmi. Anzi, a pensarci bene mentre accadeva mi è parso così insignificante da poterlo tranquillamente trascurare. Ma è comunque successo. Che ieri pomeriggio, proprio nel momento in cui si doveva svuotare l'appartamento e portare giù gli scatoloni con tutta la roba che c'era in casa, proprio allora si sia bloccato l'ascensore. E non abbia ripreso a funzionare per tutto il tempo che è durato il trasloco. No, non voglio lamentarmi.

Vivo, morto o X

Forse non molti lo conoscono. Si chiama Roberto Ricci, è il Responsabile dell'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione. Detto in altre parole, è quel tizio che manda nelle scuole italiane i test del cosiddetto INVALSI.
Che io la posso pure condividere l'idea di un test inviato a tutte le scuole d'Italia come valutazione. Ma vorrei dire al signor Roberto Ricci che deve, deve per forza esserci un modo più agevole e chiaro di istituire questi test nazionali. Tutto sommato l'idea di base è di fare le domande con le crocette per la risposta esatta. Che è una cosa semplice. All'origine.

giovedì 16 giugno 2011

Dov'è, dov'è? Dicono che ha un brutto carattere

Che cosa spinge una zanzara a scegliere la parte del corpo da pizzicare?

I migliori anni della nostra vita

"La ricorderemo sempre come una persona eccezionale che ama fare il suo lavoro al meglio e che non perde mai la speranza di insegnare molte cose importanti a persone alle quali nessuna insegnante aveva avuto mai la pazienza e il modo in cui fargliele capire [...] Con la sua dolcezza e il suo spiccante sorriso ci ha insegnato che studiare non serve per prendere bei voti e tornare a casa col cuore felice, ma serve a garantire un futuro all'altezza dei nostri sogni"
dalla Lettera d'Addio che mi hanno scritto gli alunni. 

mercoledì 15 giugno 2011

E' per Te che a volte piove a giugno. E' per te ogni cosa che c'è ninna na ninnaè

Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire, ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire

Gli occhi lucidi della mamma di C. che mi ha detto quanto sarà difficile per suo figlio accettare l'insegnante del prossimo anno. Le sue mani che mi hanno stretta con discrezione per ribadire quanto sia stata importante per loro. Mi hanno dato la misura della meraviglia di questo lavoro.

Vele ancora tese, bandiera genovese

Se penso di dover vivere sempre in uno stesso posto, in liena di massima mi sento costretta. Avere nuovi orizzonti, ascoltare la musica di accenti diversi, mi ha fatto sentire viva.
Poi però, alla vigilia delle partenze, quando gli oggetti restano in disordine per casa tanto fra poco dovranno andare nei pacchi verso nuove mura, io la nostalgia la sento. Che è proprio quando inizio veramente a sentirmi a casa, che bisogna andar via. Quando ho trovato il fruttivendolo che mi soddisfa di più, quando ho imparato gli orari delle messe, quando al supermercato so a quale cassa dirigermi perché la signora è troppo lenta mentre quell'altra è simpatica. Quando ho imparato i colori di tutte le stagioni sul cielo di un posto. E' allora che bisogna andar via.
Non ho ancora imparato a gestire i distacchi, però. Tendo a fuggire. A chiudermi  alle spalle la porta della casa che lascio e andar via quasi senza salutare. Questa volta sono stati loro a volermi salutare. Gli alunni. La vivace allegria dei ragazzi. E io, che non ho potuto rifiutarmi, sto piangendo come una femmina della più melensa commedia americana. 
E se la prossima meta fosse quella definitiva?

martedì 14 giugno 2011

Avrei la forza di guidare sotto questa notte, sotto queste stelle per tutte le strade, per l'eternità

Coloro che, vittime di chilometri di code sulla Salerno-Reggio Calabria, denigrano tale strada dai lavori infiniti, dovrebbero sapere e/o ricordare nelle loro rimostranze che la suddetta (o sedicente) autostrada termina senza preavviso all'interno della città di Reggio Calabria. Per cui tu stai percorrendo un'autostrada che ad un certo punto diventa un corso. Entra nelle case. Ci sono i negozi ai lati. Tutto senza sufficiente preavviso. Sono cose brutte.

L'estate che avanza, dammi una vespa e ti porto in vacanza

I miei amichetti hanno fatto un giro in moto: Calabria coast to coast. Hanno visto paesaggi mozzafiato, acque cristalline e colori da paradiso terrestre. 
Ma.
Il proprietario del B&B che avevano prenotato, alla richiesta della presenza di un garage in cui lasciare le moto per la notte, ha risposto invitandoli a portarsi un blocco di cemento. In moto. Dall'altra costa. Non si è capito esattamente il motivo che ha generato tale richiesta; quello che si è capito, però, è come mai la gente scelga di fare le vacanze a Rimini, anche se l'acqua del mare è marrone.

lunedì 13 giugno 2011

Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso eccola qua

Domenica 12 giugno, ore 12.30, lungomare del mio paesello calabro.
Noi: Buongiorno.
Ragazza affaccendata dietro al bancone del bar: Buongiorno.
Noi: Potremmo avere una birra?
Lei: Eh...non è in frigo. Non siamo ancora aperti. Ci stiamo preparando. Apriamo domani.

Bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà

"...lo sviluppo delle energie rinnovabili, che io credo sia assolutamente importante, anche per quanto riguarda l'Italia che probabilmente, a seguito di una decisione che il Popolo Italiano sta prendendo in queste ore, noi dovremo dire addio alla opzione delle centrali nucleari": Silvio Berlusconi

Viva l'Italia, l'Italia tutta intera

L'Italia s'è desta! Perché prima di discutere sui singoli quesiti referendari, è del referendum che bisogna discutere. Quella cosa che fa la democrazia. Ok, i politici li scegliamo noi; ma se loro fanno qualcosa che a noi non piace, c'è la possibilità di andare nelle cabine elettorali e gridare un sonoro: andate a fare in culo. E questa è democrazia.
Oggi l'Italia ha raggiunto il quorum. Abbiamo dimostrato che noi vogliamo dire la nostra. E questa è la vittoria più grande. Perché quelli che ci hanno detto di non andare a votare, ci vogliono servi. Avrebbero dovuto dire: andate a votare NO. Invece hanno offeso la nostra dignità di cittadini dando per scontato che loro possono toglierci i diritti democratici solo perché fanno leggi che a noi (eventualmente) piacciono. No, caro Presidente. Se i tuoi sostenitori vogliono sostenerti, devono andare alle urne, godere del loro diritto ad esprimere ufficialmente il proprio parere, e dirlo, che loro le leggi che hai fatto tu non le vogliono abrogare. Ma se tu gli dici di andare al mare, invece, è come se dicessi: tanto siete inutili, che qui si fa tutto noi.
Bene, la gente ha saputo far valere il proprio diritto all'espressione elettorale.
Ora, considerando che i telegiornali più seguiti hanno addirittura fornito date confuse, io credo che il quorum si sia raggiunto anche per merito del feisbuc. C'è stata una sensibilizzazione a tappeto, pervasiva e capillare. Ecco. Non dite che serve solo a sapere i cazzi degli altri. Perché non è vero. I tempi cambiano, e il pensiero trova sempre nuovi mezzi per esprimersi. Grazie a Dio.

giovedì 9 giugno 2011

E intanto due poliziotti fanno finta di non vedere

Il Consiglio dei Ministri ha sciolto il mio Comune di residenza per infiltrazioni mafiose. Quando riuscirò ad articolare pensieri proverò ad esprimerli.

martedì 7 giugno 2011

Tra due minuti è quasi giorno, è quasi casa, è quasi amore

Ho imparato che non fa differenza da che parte di una cattedra tu stia seduto. La precisione scientifica con cui sai quanto manca alla chiusura, e la lentezza esasperata con cui trascorrono gli ultimi giorni di scuola, non cambiano.

lunedì 6 giugno 2011

Forse sarebbe più bello tacere

Un asfittico e freddo formalismo, dopo aver provato a trasformare in amicizia tutto l'amore respirato. Il tempo passa. Ma non sempre è favorevole.

E stiamo qui in una stanza in affitto, un letto un bagno una cucina

Adesso c'è questa necessità delle referenze, anche per prenderti in affitto una casa. Cioé, di tutti i potenziali locatari di un appartamento, il padrone non lo cede mica al primo arrivato. No. Si riserva il diritto di vedere i richiedenti per vagliarne le referenze.
Il mio pensiero inevitabilmente corre a tutte le signorine dei bunga bunga e delle feste con i papponi; quelle lì c'hanno degli appartamenti bellissimi nelle migliori città d'Italia. Che tipo di referenze si debbano quindi possedere per prendere in affitto una casa che ti piace, ho paura di dedurlo.

Ma se io avessi previsto tutto questo, dati cause e pretesto

Pare che il primo Giugno, data di scadenza per la presentazione delle domande di iscrizione in graduatoria, le poste italiane siano andate in tilt. Io sono una che va in ansia, e la mia domanda l'avevo già presentata qualche giorno prima. Ma se malauguratamente mi fossi trovata a patire la sorte di quegli insegnanti precari che sono rimasti con le domande in mano perché le poste erano in tilt, io non lo so che fine avrei fatto. Non bella, immagino.

Sono le venti e dieci si, noi siamo quelli che guardano ancora imperterriti il telegiornale

Dopo aver passato 9 (nove) ore in automobile, perché c'è l'esodo, il rientro, e perché c'è la strada che fa cagare, sentirsi ripetere da più parti che sarebbe stato opportuno partire prima, o dopo, non è affatto bello.

Archivio blog