lunedì 13 giugno 2011

Viva l'Italia, l'Italia tutta intera

L'Italia s'è desta! Perché prima di discutere sui singoli quesiti referendari, è del referendum che bisogna discutere. Quella cosa che fa la democrazia. Ok, i politici li scegliamo noi; ma se loro fanno qualcosa che a noi non piace, c'è la possibilità di andare nelle cabine elettorali e gridare un sonoro: andate a fare in culo. E questa è democrazia.
Oggi l'Italia ha raggiunto il quorum. Abbiamo dimostrato che noi vogliamo dire la nostra. E questa è la vittoria più grande. Perché quelli che ci hanno detto di non andare a votare, ci vogliono servi. Avrebbero dovuto dire: andate a votare NO. Invece hanno offeso la nostra dignità di cittadini dando per scontato che loro possono toglierci i diritti democratici solo perché fanno leggi che a noi (eventualmente) piacciono. No, caro Presidente. Se i tuoi sostenitori vogliono sostenerti, devono andare alle urne, godere del loro diritto ad esprimere ufficialmente il proprio parere, e dirlo, che loro le leggi che hai fatto tu non le vogliono abrogare. Ma se tu gli dici di andare al mare, invece, è come se dicessi: tanto siete inutili, che qui si fa tutto noi.
Bene, la gente ha saputo far valere il proprio diritto all'espressione elettorale.
Ora, considerando che i telegiornali più seguiti hanno addirittura fornito date confuse, io credo che il quorum si sia raggiunto anche per merito del feisbuc. C'è stata una sensibilizzazione a tappeto, pervasiva e capillare. Ecco. Non dite che serve solo a sapere i cazzi degli altri. Perché non è vero. I tempi cambiano, e il pensiero trova sempre nuovi mezzi per esprimersi. Grazie a Dio.

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