domenica 11 novembre 2012

Però Giovanna è stata la migliore, faceva dei giochetti da impazzire

Io non credo di avere autorità né esperienza necessarie a produrre recensioni dei libri che leggo. Fra i miei pensieri superflui mi piace solo citarli, alcune volte, perché credo davvero che parlino senza bisogno che io li commenti. Tuttavia questa storia delle cinquanta sfumature ricorre; sicché vorrei chiarire la mia posizione in merito.
Non l'ho letta, la trilogia. Ho provato a leggere solo il primo volume, ma poi ho smesso. L'ho trovato uno dei libri più noiosi in cui mi sono imbattuta. E questo non di certo perché leggere di sesso mi imbarazzi, scandalizzi o che. Anzi. Adoro leggere chi scrive bene di sesso.
Bene, appunto.
Mentre questa signora qua delle sfumature, sempre secondo il mio dilettantistico e insignificante parere, bene non scrive. Ha una bella immaginazione (o esperienze mozzafiato, affari suoi), ma non possiede un'altrettanto vivida capacità di metterle sulla pagina.
Non mi soffermerò a parlare dei personaggi che non hanno sviluppo. Giovane rampante bello e ricchissimo, sodomizzato da un'amica della mamma, capo di un impero finanziario a meno di 30 anni. Di lui, oltre a questi brevi cenni, sappiamo solo il colore degli abiti che indossa. Fa sesso estremo, nel senso che (pare, perché io poi non ho letto le perfomance) adopera tecniche di sottomissione della donna, la quale è appunto da lui indicata con il lusinghiero appellativo de La sottomessa. Occhei, alle donne piace essere fisicamente possedute nel senso padronale del termine. Quindi non starò lì a fare un'interpretazione femministica dell'opera. Non sono questi i motivi per cui ho abbandonato la lettura.
Neppure la totale assensa di profilo psicologico dei personaggi è l'elemento che mi è piaciuto meno. Sebbene alla comparsa della madre, che dopo le premesse poteva essere un nodo per comprendere la figura di questo figlio estremo, quando invece si è rivelata la classica cinquantenne che puoi incontrare da qualsiasi parrucchiera di paese, la mia delusione è stata amara. Non lo nego. Tuttavia, superabile.
Anche la piattezza di stile si sarebbe potuta perdonare. Dopotutto non ha pretese di essere un classico, la trilogia delle sfumature. Allora siamo indulgenti con le scene di sesso descritte tutte nello stesso identico modo, con lui che adopera un linguaggio da conferenza mentre scopa. L'unica frase che adombra la realtà di una scena di sesso sfrenato poteva essere: io non faccio l'amore, io fotto. Peccato che è sempre seguita da un patetico e melenso Miss ComeSiChiamaLei. Che secondo me contraddice ruvidamente il ruolo di dominatore che il tizio vuole avere. Ma non voglio fare un trattato di stile.
Perché da un libro così uno non si aspetta molto. Ma un minimo di verisimiglianza perché il patto narrativo funzioni ci deve essere. Oh, mi si perdoni lo sfoggio erudito. Intendevo dire, che su alcuni punti un libro che si presenta come pornosoft non può sbagliare. E allora, il personaggio femminile di questa storia è vergine, quando incontra Mr Gray. Quindi non è mai stata a letto con un uomo. Pare intenzionalmente. Allora non è possibile che la prima volta che lui la spoglia lei gli fa un pompino che dura fino all'eiaculazione, che avviene all'interno della sua bocca. Non è possibile perché un minimo di esperienza nella pratica è necessaria. Altrimenti il senso di soffocamento è tale che, insomma, non ce la fai.
Questa scena è l'ultima cosa del libro che ho letto. Perché una verginella così mi dà fastidio. In quanto, se all'atto pratico riesci a produrti in simili sottigliezze, o sei una bugiarda o hai un gran culo. In entrambi i casi, non sei la protagonista di un libro che ho piacere di continuare a leggere. 

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