mercoledì 27 luglio 2011

Per la vita che verrà

I sacramenti come oggi li conosciamo sono il frutto di una lunga elaborazione nella storia della Chiesa e anche se per semplicità e necessità di legittimazione si insegna ai bambini che sono stati istituiti tutti da Gesù, non è vero per tutti i sacramenti allo stesso modo. Per il matrimonio non è vero per niente.
Il matrimonio non è nato con Cristo e ha faticato non poco a essere ricompreso nella spiritualità del primo cristianesimo. Come ci testimoniano le prime lettere di Paolo, nei primissimi tempi il problema neanche si pose: i cristiani credevano che Gesù sarebbe tornato nell'arco della loro stessa generazione, quindi non ritennero di doversi occupare di questioni a lungo termine [...] Inizialmente nella società romana in cui vivevano i primi cristiani [...] l'intelligenza pastorale suggerì di riconoscere validità alle unioni contratte secondo il diritto latino [...] I primi padri della Chiesa furono piuttosto concordi nell'affermare il primato del celibato e della verginità su tutti gli altri stati di vita [...] stabilendo che il matrimonio era un cedimento dello spirito alla carne, la concessione a chi non sapeva vivere in castità, una sorta di male minore per dare una copertura istituzionale alla libidine. Gli scrittori cristiani, soprattutto Agostino,  ispirandosi al passaggio paolino della prima lettera ai Corinzi - "Ma se non sanno vivere in continenza, si sposino: è meglio sposarsi che ardere" - continuarono per secoli a vedere il matrimonio come remedium concupiscentiae. [... ] il Cristianesimo varcava la soglia del Medioevo facendo il salto della quaglia dal diritto latino al diritto germanico benché quest'ultimo contenesse norme che contraddicevano quelle precedenti. [...]
Perché il matrimonio divenisse quel che è oggi bisognò attendere fino al 1563, allorché il Concilio di Trento trasformò in sacramento quella che fino a quel momento era stata solo la presa d'atto di una consuetudine umana. Ma che ratio teologica si è seguita per passare dallo stadio concettuale di remedium concupiscentiae alla consapevolezza che il matrimonio cristiano è quel gran mistero annunciato da san Paolo? [...] 
Con buona pace della Genesi, per coloro che hanno elaborato la teologia fondante del matrimonio, l'unione dell'uomo e della dopnna non possiede da sola la dignità di una cosa santa. Amarsi spiritualmente e carnalmente tra cristiani non basta per potersi dire benedetti nel piano di Dio. Perché quella realtà umana così compromettente possa essere "ricapitolata in Cristo" è necessario rileggerla in chiave simbolica. [...]
Maria e Giusepe ponevano tutta una serie di problemi perché come sposi ideali erano piuttosto eterodossi. NOn avendo avuto rapporti sessuali, il loro matrimonio non è mai apparso alla gente semplice un patto autentico, ma piuttosto un atto di copertura necessario alla protezione della gravidanza divina di Maria [...] negando così al falegname di Nazareth la possibilità di rappresentare un archetipo per i mariti: li avrebbe ridotti a figure di sfondo, custodi miti e strumentali del ruolo centrale delle mogli e delle madri. [...] Per i teologi cattolici si aprì la possibilità di affermare  che l'antico rapporto matrimoniale tra Dio e Israele si era compiuto pienamente nel rapporto matrimoniale tra Cristo e la Chiesa [...] l'uomo sta a Gesù come la donna sta alla Chiesa. E' una forzatura che introduce nella coppia un primo dato di diseguaglianza, perché Gesù e la Chiesa non sono soggetti alla pari. [...]
Tra i soggetti della coppia proposta come archetipo esiste anche una gerarchia precisa: Cristo è il capo, letteralmente la testa, la Chiesa è il suo corpo mistico, in un rapporto di dipendenza univoca. [...] Il ruolo strumentale della donnae quello dominante dell'uomo all'interno della coppia sono sanciti e findati sul modello. [...]
Quando ai coniugi cristiani viene chiesto di attenersi e riprodurre il modello Cristo/Chiesa nella loro vita comune, si offende il sacramento del loro battesimo che ha posto Cristo come riferimento di santità per entrambi. Invece nel rito matrimoniale cattolico Gesù viene escluso dall'orizzonte di prosepttiva della moglie a cui resta l'atsrazione mistica della Chiesa [...]

Annuncio del mio non-matrimonio. Da: Michela Murgia, Ave Mary

Nessun commento:

Posta un commento