domenica 21 agosto 2011

Il pozzo è profondo. Più fondo del fondo degli occhi della notte del pianto

Due persone che parlano lingue diverse, quanto a lungo possono camminare assieme?

Come ad agosto grilli e stelle

La prossima volta che potrò annusare la tua pelle profumata, tu sarai un'altra bimba. Quelle manine non saranno più così piccole, e la testina curiosa avrà imparato a reggersi da sola. Gli occhi avranno un colore definito, e io non saprò qual'è. 
E' cattiva la distanza.

E una domanda di dolcezza che porta in tavola e va via

La qualità dei rapporti interpersonali è inversamente proporzionale alla distanza che ci separa. Il modo migliore per avere buone relazioni, quindi, è assicurarsi uno spazio assolutamente personale. E non vedersi troppo spesso.

giovedì 11 agosto 2011

Corpo e anima, acqua nell'acqua

Sott'acqua.
C'è un'altra me.
E tu?

mercoledì 10 agosto 2011

Nostra figlia già si muove, si muove nel tuo finaco

Se mai avrò un figlio, spero che possa dire un giorno quello che ha detto Elena.
Mamma e papà sono innamorati.
Tutto il resto può essere secondario.

Tra le dita non ci sono che fotografie

Fiera delle banalità e vetrina del perbenismo. Suona quasi stonata la voce di chi esprime veramente se stesso. Boccata d'aria fresca in una stanza polverosa.

lunedì 8 agosto 2011

Nella mia ora di libertà

Mi sono ritirato per scrivere il capolavoro della mia vita. Sono un grande scrittore. Ancora non lo sa nessuno, perché ancora non ho scritto nulla. Ma quando lo scriverò, il mio libro, il mio romanzo...
Per questo ho lasciato l'incarico di funzionario e... cos'altro? Nient'altro. Perché amici non ne ho mai avuti, e amiche ancora meno. Tuttavia mi sono ritirato dal mondo per scrivere un grande romanzo.
Il problema è che non so quale sarà l'argomento. Si è già scritto talmente tanto su tutto e qualunque coa. 
Intuisco, sento di essere un grande scrittore, ma nessun argomento mi sembra abbastanza buono, vasto, interessante per il mio talento. Quindi aspetto. E, chiaramente, nell'attesa soffro la solitudine,e anche la fame, ogni tanto, ma è proprio attraverso questa sofferenza che spero di accedere a uno stato d'animo che mi porti a scoprire un argomento degno del mio talento. L'argomento purtroppo tarda a manifestarsi, e la mia solitudine diventa sempre più pesante e molesta, il silenzio mi avvolge, il vuoto s'insedia ovunque, eppure casa mia non è molto grande.
Ma queste tre cose orribili, solitudine, silenzio e vuoto mi bucano il tetto, esplodono fino alle stelle, si estendono all'infinito, e non so più se sia la pioggia o la nebbia, se siano il fohn o i monsoni.
E grido:
-Scriverò tutto, tutto quello che si può scrivere.
E una voce ironica, ma pur sempre una voce, mi risponde: 
-D'accordo, ragazzo. Tutto, ma nient'altro. Intesi?

Agota Kristof, Lo scrittore. In La vendetta

Se crescesse acqua dalla luna

In Calabria, nelle domeniche d'agosto, se ti ammali e hai bisogno di andare in ospedale, porta con te anche dell'acqua. Perché altrimenti rischi la disidratazione. Di buono c'è che sei già in ospedale.

E due errori ho commesso, due errori di saggezza

I panni sporchi si lavano in famiglia. Perché fuori dalla famiglia nessuno ha indossato le tue mutande, ma molti sanno dirti come è meglio smacchiarle.

D'amore non parliamo più

In Calabria, se non sei sposato non esisti. Questa è la verità. La gente non ti considera. Accompagnavo la mia mamma a fare la spesa; entriamo dal macellaio, e lei saluta una signora a me altrimenti sconosciuta. La conversazione svoltasi fra le due acquirenti carnivore ha avuto pressapoco questi cardini: ciao come va tutto bene. Questa è mia figlia. 
Quella sposata?

E un vento sulle teste che ci annusa e va

La logica per cui, nel supermercato del posto calabro dove vado al mare, lo scaffale dei pannolini è affiancato a quello per il cibo degli animali, mi sfugge.

martedì 2 agosto 2011

Era quella parte vera che ogni favola d'amore racchiude in sé per poterci credere

Nei cartonianimati ci sono sempre queste fanciulle bionde bellissime, che sono buone e gentili, mentre le brutte sono sempre cattive. Le belle passano tutto il tempo a pulire ma sono felici, e cantano. A parte questo, non credo sappiano fare altro. Fino a che arriva un principe sul cavallo, il quale non ha bisogno di dire neppure una parola perché le pulzelle sono già innamorate al solo sguardo. E si sposano.
Io non posso accettare che le mie nipoti guardino questo genere di porcherie!

Ma il cielo è blu sopra le nuvole

Bambina seduta davanti a me in aereo: -Oh no, stiamo precipitando!

lunedì 1 agosto 2011

Ma le comari di un paesino non brillano certo d'iniziativa

Il fiore della mia vita avrebbe potuto sbocciare da ogni lato
se un vento crudele non avesse intristito i miei petali
dal lato di me che potevate vedere nel villaggio.
Dalla polvere io innalzo una voce di protesta:
voi non vedeste mai il mio lato in fiore!
Voi che vivete, siete davvero degli sciocchi,
voi che non conoscete le vie del vento
né le forze invisibili
che governano i processi della vita.

Serepta Mason, da Antologia di Spoon River

mercoledì 27 luglio 2011

Quando un sogno è un cannone che se sogni ne ammazzi metà

«Come si diventa scrittori? Prima di tutto, naturalmente, bisogna scrivere. Dopo di che bisogna continuare a scrivere. Anche quando non interessa a nessuno. Anche quando si ha l’impressione che non interesserà mai a nessuno. Anche quando i manoscritti si accumulano nei cassetti e li si dimentica, pur continuando a scriverne altri». 
Agota Kristof

Per la vita che verrà

I sacramenti come oggi li conosciamo sono il frutto di una lunga elaborazione nella storia della Chiesa e anche se per semplicità e necessità di legittimazione si insegna ai bambini che sono stati istituiti tutti da Gesù, non è vero per tutti i sacramenti allo stesso modo. Per il matrimonio non è vero per niente.
Il matrimonio non è nato con Cristo e ha faticato non poco a essere ricompreso nella spiritualità del primo cristianesimo. Come ci testimoniano le prime lettere di Paolo, nei primissimi tempi il problema neanche si pose: i cristiani credevano che Gesù sarebbe tornato nell'arco della loro stessa generazione, quindi non ritennero di doversi occupare di questioni a lungo termine [...] Inizialmente nella società romana in cui vivevano i primi cristiani [...] l'intelligenza pastorale suggerì di riconoscere validità alle unioni contratte secondo il diritto latino [...] I primi padri della Chiesa furono piuttosto concordi nell'affermare il primato del celibato e della verginità su tutti gli altri stati di vita [...] stabilendo che il matrimonio era un cedimento dello spirito alla carne, la concessione a chi non sapeva vivere in castità, una sorta di male minore per dare una copertura istituzionale alla libidine. Gli scrittori cristiani, soprattutto Agostino,  ispirandosi al passaggio paolino della prima lettera ai Corinzi - "Ma se non sanno vivere in continenza, si sposino: è meglio sposarsi che ardere" - continuarono per secoli a vedere il matrimonio come remedium concupiscentiae. [... ] il Cristianesimo varcava la soglia del Medioevo facendo il salto della quaglia dal diritto latino al diritto germanico benché quest'ultimo contenesse norme che contraddicevano quelle precedenti. [...]
Perché il matrimonio divenisse quel che è oggi bisognò attendere fino al 1563, allorché il Concilio di Trento trasformò in sacramento quella che fino a quel momento era stata solo la presa d'atto di una consuetudine umana. Ma che ratio teologica si è seguita per passare dallo stadio concettuale di remedium concupiscentiae alla consapevolezza che il matrimonio cristiano è quel gran mistero annunciato da san Paolo? [...] 
Con buona pace della Genesi, per coloro che hanno elaborato la teologia fondante del matrimonio, l'unione dell'uomo e della dopnna non possiede da sola la dignità di una cosa santa. Amarsi spiritualmente e carnalmente tra cristiani non basta per potersi dire benedetti nel piano di Dio. Perché quella realtà umana così compromettente possa essere "ricapitolata in Cristo" è necessario rileggerla in chiave simbolica. [...]
Maria e Giusepe ponevano tutta una serie di problemi perché come sposi ideali erano piuttosto eterodossi. NOn avendo avuto rapporti sessuali, il loro matrimonio non è mai apparso alla gente semplice un patto autentico, ma piuttosto un atto di copertura necessario alla protezione della gravidanza divina di Maria [...] negando così al falegname di Nazareth la possibilità di rappresentare un archetipo per i mariti: li avrebbe ridotti a figure di sfondo, custodi miti e strumentali del ruolo centrale delle mogli e delle madri. [...] Per i teologi cattolici si aprì la possibilità di affermare  che l'antico rapporto matrimoniale tra Dio e Israele si era compiuto pienamente nel rapporto matrimoniale tra Cristo e la Chiesa [...] l'uomo sta a Gesù come la donna sta alla Chiesa. E' una forzatura che introduce nella coppia un primo dato di diseguaglianza, perché Gesù e la Chiesa non sono soggetti alla pari. [...]
Tra i soggetti della coppia proposta come archetipo esiste anche una gerarchia precisa: Cristo è il capo, letteralmente la testa, la Chiesa è il suo corpo mistico, in un rapporto di dipendenza univoca. [...] Il ruolo strumentale della donnae quello dominante dell'uomo all'interno della coppia sono sanciti e findati sul modello. [...]
Quando ai coniugi cristiani viene chiesto di attenersi e riprodurre il modello Cristo/Chiesa nella loro vita comune, si offende il sacramento del loro battesimo che ha posto Cristo come riferimento di santità per entrambi. Invece nel rito matrimoniale cattolico Gesù viene escluso dall'orizzonte di prosepttiva della moglie a cui resta l'atsrazione mistica della Chiesa [...]

Annuncio del mio non-matrimonio. Da: Michela Murgia, Ave Mary

martedì 26 luglio 2011

E andare lontano

Andare, tornare in Calabria è più comodo raggiungere la Polinesia. Poi dice che non c'è turismo.

venerdì 22 luglio 2011

E non seppi mai soffiarti vento sulle ali

I gabbiani sono bellissimi. Come la libertà, con quel loro bianco planare sull'azzurro delle onde. Però cagano in una maniera affatto romantica.

E i ragazzi del trasloco la guardavano male

Ora io potrei fare tanti bei discorsi socioantropologici sul fatto che il lavoro manuale in Italia è ormai esclusivo degli stranieri, ma considerando i miei peggiori incubi notturni la cosa che mi preme maggiormente dire è solo una: riusciranno a capire cosa fare di ciò che estraggono dalle scatole, quelli del trasporto e montaggio?

Sei lì che aspetti quello delle sette e trenta

Inventate il teletrasporto, per favore.