sabato 14 aprile 2012

E mangio troppa cioccolata. Forse ero te nella mia vita passata

Io nella mia vita c'ho un prima e un poi. La linea divisoria è il 18 settembre 2010. Prima vivevo in Salento, ero single e disoccupata, libera e bastarda; vivevo di notte, godevo il mare del sud fino a quando tutti gli altri, vacanzieri, bagnanti ed emigrati, non potevano più permetterselo. Indossavo una giacca color sabbia, che mi piaceva molto; mi accompagnava nelle fresche serate di una vita da ragazzina che vivevo fuori dal tempo. Mangiavo tanti gelati al cioccolato. E sovente il cioccolato mi si scioglieva addosso. Doveva essere il 16 settembre 2010, circa, che ho portato questa mia giacca color sabbia sporca di cioccolato in tintoria.
Nei quattro giorni successivi, è successo di tutto.
E' iniziato il poi. Il lavoro, le responsabilità, la coppia. Una vita matura e compiaciuta. Sono stata trascinata in questo poi in modo quasi inconsapevole, la verità. Mentre cercavo di non perdere la razionalità, preparando i bagagli per attraversare la linea divisoria e andare nel poi, mi sono ricordata della giacca in tintoria. Ci tenevo troppo, per lasciarla lì. Ma non avevo il tempo di passare a ritirarla. Mi avevano appena assunta, a 600 km di distanza, e mi aspettavano per la firma del contratto "il prima possibile". Provo a chiedere il favore ad un amico, che lavora accanto alla tintoria. Non gli sarebbe costato troppo ritirare la mia giacca; magari, partendo, sarei passata anche a salutarlo, con la scusa. Chiamo. Non risponde. 
Pace. Parto, senza la mia giacca color sabbia. L'ho considerato un segno. Forse non mi serebbe più servita: non avrei mangiato cioccolato lungo la litoranea salentina alle tre del mattino per un bel po' di tempo.
Sono ritornata in Salento dopo un anno e mezzo, difatti. E' stato un paicere totale ritrovarne gli odori, e i visi, e il cielo infinito dall'orizzonte basso e avvolgente. Il colore intatto dei tramonti. Tutto uguale. Cambiata io. Che adesso sono nel poi.
Riesco a ritirare la mia giacca. Quasi stonata mi ha aspettato, immobile fra il passato e il presente. Rivederla, indossarla di nuovo. E' stato come avere indosso un mantello magico che poteva portarmi a spasso nel tempo (lo so, Harry Potter mi sta bacando il cervello). 
Quando ho visto la macchia di cioccolata sulla manica,ho avuto la certezza di essere tronata nel prima.
Finito il romanticismo, la considerazione seguente è stata: cosa cazzo l'ho lasciato a fare qui per un anno e mezzo, se la macchia dovevo ritrovarla uguale?

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