giovedì 21 luglio 2011

Spago sulla mia valigia non ce n'era solo un po' d'amore la teneva insieme

Pare che nel mondo non ci sia una sola abitazione nella quale non è presente almeno un complemento d'arredo Ikea. Io ho visto poco mondo, e non posso perciò esprimermi in termini così universali; ma la gente che conosco in effetti risponde a tale definizione. Orbene, anch'io.
Faccio banalmente parte di quella schiera di donne che si beano nel mercato della catena blu e gialla. Sicché l'idea di arredare casa nuova non poteva per me non passare da uno dei negozi svedesi. E allora vai, entra, scegli, prendi le misure, ti fai impostare i progettini delle stanze coi preventivi; il prezzo ti seduce, l'idea di poter organizzare ogni angolo dell'arredo come più ti piace ti fa entrare in una spirale che è sempre più fitta. E finisci, senza che nessuno te lo abbia mai veramente spiegato bene, nel self service dell'Ikea a cercare scaffale e posto di ogni singolo pezzo del puzzle. Perché si sa, all'Ikea è tutto smontato. Quello che però non si sa altrettanto bene, è che molti dei pezzi smontati devi andare a prenderteli da solo. Scaffale 10 posto 03. E siccome un'innocente libreria può essere contenuta, smembrata, anche in due scatoloni, arriva il momento in cui, dai sogni di arredamento veloce e di carattere, ti ritrovi perso nella realtà dell'estenuante ricerca. Scaffale 17 posto 11. 
E se per caso ti scappa la pipì, o sei un fumatore e ti piacerebbe interrompere la ricerca per andare a rilassarti con qualche tiro, non puoi. Perché sei prigioniero del labirinto, e le uscite sono solo alla fine del percorso. Scaffale 10 posto 06.
Ti devi prendere finanche i pomellini dei pensili. E solo i numeri possono salvarti; perché sulle scatole oltre al codice c'è sì un piccolo disegno, ma quello che domina sono i nomi svedesi dei pezzi. E nessuno potrebbe mai ricordare tutti i nomi svedesi. Secondo me anche l'onomastica è come l'arredamento: lettere smontate che formeranno una parola compiuta solo quando le avrai messe insieme nel modo giusto
Alla fine di tutto, vai via. Con una sensazione confusa di incertezza. Ti chiedi che cosa ti arriverà esattamente, che genere di casa avrai al termine di questa odissea, quali mobili spunteranno da quelle scatole. Io devo essermelo chiesto così tanto, che mi sono svegliata nel cuore della notte dicendo: ma allo scaffale 10 il posto 15 non c'era, forse ho sbagliato pomelli perché la stanza da letto è Aspellund. Se non avessi avuto testimoni, non ci avrei creduto neppure io stessa.

Le donne sono streghe e fate, silenzio di occhi vento di ginestra

Si pranzava in uno di quei posti veloci. Accanto al nostro tavolo, due signore. Ben curate, vestite tutte in tono. Anche gentili, che quando noi abbiamo iniziato a mangiare ci hanno augurato il buonappetito. Queste due signore hanno discusso, nell'ordine, dei seguenti argomenti:
1) unghia rifatte; in particolare, parlavano di un'estetista che non usa il gel e quindi esegue un lavoro pessimo
2) una cagnetta
3) l'uomo di una di loro, il quale lavora ogni giorno fino alle 19.30 ma tre sere a settimana va in palestra e non torna prima delle 22.30 quindi praticamente non si vedono mai
Io ho pensato che se fossi stata sola al tavolo, volendo scambiare quattro chiacchiere di buon vicinato incoraggiata dal cortese saluto rivoltomi all'inizio del mio pranzo, non avrei avuto argomenti. Davvero ignoro completamente tutto quanto concerne i tre punti della conversazione.

Banane, lamponi, chi c'era con te

Delle due l'una. O i camion che vendono frutta in Italia hanno tutti lo stesso disco registrato, oppure oggi a Savona vendeva cocomeri uno di Cosenza.

mercoledì 20 luglio 2011

La vita l'è bela, basta avere l'ombrela

Io a sentire i miei amici e congiunti che fra Calabria e Salento hanno un caldo da non respirare, se penso che invece la sera devo uscire con il maglioncino, mi rendo conto di aver cambiato coordinate geografiche. Però anche al Norde c'è il mare.

Dalla pace del mare lontano

Lo scorso anno ero parecchio sfiduciata. Pronta a cambiare, a lasciare tutto; ma pronta a una virata verso il basso. Non sapevo come immaginare la vita che avrei avuto, ma la aspettavo meno bella di quella di prima. Invece. Il mare qui ha un colore nuovo e semplicemente superbo.

mercoledì 13 luglio 2011

Allons enfants de la Patrie

Io credo che la Rivoluzione Francese abbia cambiato la Storia. E i cugini d'Oltralpe, da allora, hanno sempre avuto una marcia in più. Prendiamo, ad esempio, le zanzare. In Francia, come in ogni altra parte del mondo che conosco, ti pungono. In prevalenza di notte. Cosicché al mattino ti svegli pieno di puntini rossi prurolenti, che ti fanno sentire un cane zeccoso. Ma le zanzare francesi ti pungono in silenzio. Cioè, senza svegliarti ronzandoti nell'orecchio come un rombojet. E' una roba che ti senti grata e riconoscente, con le zanzare francesi.

Ed il silenzio è uguale a morte

Ora, mi manca una connessione internet. E i pensieri superflui mi mancano come l'aria.

mercoledì 29 giugno 2011

Calabrisella mia facimm'ammuri

L'ultima sera che dormo in un posto in cui ho vissuto, quando poi il giorno dopo mi trasferisco, io vado a mangiare fuori. Si, certo: mica solo l'ultima sera. Però alla vigilia di una partenza definitiva è una cena speciale. Brindo alle cose belle che quella città mi ha dato. La saluto.
E così ho fatto. Trattoria tipica dei Castelli. Il proprietario della locanda è uno di quelli che crede di essere un gran figo e decide di provarci con te. E quale occasione migliore di me che festeggiavo il mio anno romano tutta sola seduta a un tavolo?
Mi chiedo come si possa lasciare da sola una creatura deliziosa come lei. Mi fa. Ha detto proprio così, giuro. Tipo che io mi sono guardata intorno smarrita, chiedendomi se stesse per avere un colpo apoplettico o cosa. Superati i primi attimi di smarrimento, ho risposto a tono. Nel senso che ho fatto la splendida donna fatale. E questo qua ogni volta che passava si esibiva in un sorriso tutto fascino o in battute da telenovelas argentina. Fino a che, ovviamente, proponendomi di offrirmi un caffè, che ci teneva particolarmente, arriva a chiedermi di dove sono, che si sente che non sono di Roma. Quando gli dico che sono Calabrese, nuovi sconfinati orizzonti di seduzione gli si aprono davanti. Che lui è sempre sato innamorato della Calabria, tanto che ha comperato una casa a Soverato e ci va ogni anno. Che la gente è unica, accogliente, intelligente, eccetera eccetera. Che le donne Calabre lo fanno impazzire (anche questa l'ha detta proprio così), che gli piace il nostro carattere e la nostra tenacia. Vabbè. Per gradire, vuole farmi una sorpresa. Mi propone un Amaro del Capo. Io lì sono stata felice, al di là del maldestro tentativo di corteggiamento. Perché l'Amaro del Capo, che a me piace molto, è una cosa tutta calabra difficile da bere fuori regione. Come tutte le cose nostre, tranne la Cosa Nostra, anche l'Amaro del Capo ha la sorte sventurata di essere abbandonato a se stesso e bistrattato. E allora io ero felice di averlo trovato, offerto da uno che comunque la mia terra diceva di amarla.
Sicché accetto questo Amaro con piacere. E l'omino dei miei sogni, dopo qualche minuto di scomparsa nella cucina, ritorna nel prato dove sedevo con questo bicchiere colmo dell'Amaro per la Calabrese più bella. Altra citazione originale. Solo che, a far crollare i miei sogni di calabresità, mi porta l'Amaro del Capo caldo. Ecco, a questo punto solo chi è Calabrese può capire quello che ho provato.

Signora delle ore scure

Mi capita ancora di provare quelle sensazioni. Ogni tanto. Come quando apri l'armadio e trovi un paio di scarpe che non indossavi da tempo, e te le metti. Ma poi non vedi l'ora di togliertele. Perché non sono più tue, quelle sensazioni.

Tu giri adesso con le tette al vento, io ci giravo già vent'anni fa

Visto che di traslochi sono ormai esperta, una regola è: quando inizi a impacchettare la roba, in un primo momento ma solo in un primo momento riesci a catalogare mentalmente i pacchi e il loro contenuto. Arriva poi un secondo momento, quello della roba che non ha abbastanza identità da costituire un unico pacco; e allora, questa roba qua trova posto negli interstizi e intercapedini dentro agli altri pacchi. Che obiettivo principale di un trasloco resta comunque quello di ammassare il maggior numero di cose nel minor volume possibile.
Dunque, al secondo momento delle intercapedini segue un terzo momento, in un intervallo di tempo molto breve, in cui perdi l'orientamento; e non hai per tanto la minima idea di cosa contengano i pacchi che nel primo momento avevi provato a catalogare.
Lo stato d'animo prodotto dal terzo momento è forse simile a quello del saggio. Stato d'animo di distacco dagli oggetti i quali, fino a che restareranno confusamente sparsi nelle scatole, sarà come non possederli. Tutto sommato è una bella sensazione. Può essere liberatorio.
Un consiglio. Però. Nato da esperienze molteplici. Un consiglio da tenere assolutamente a mente. Date uno spazio preciso e non confondibile alle vostre mutande. Altrimenti vi trasformerete in un saggio che, uscito dalla doccia, bestemmia in tutte le lingue - appunto per effetto della scienza infusa dalla saggezza del distacco dalle cose. E potreste essere nudi come vermi. Il che non è bello.

Canzoni stonate parole sempre un po' sbagliate

martedì 28 giugno 2011

Le previsioni del tempo si posson prevedere ma un temporale che arriva non lo puoi fermare

Prof.ssa: -Vogliamo parlare della conducibilità elettrica?
Alunna: -... Si.
Prof.ssa: -Allora, cosa vuoi dirmi?
Alunna: -Eh....
Prof.ssa: - Qual'è una caratteristica importante dell'elettricità?
Alunna: - ...
Prof.ssa: -Dai, rifletti. Cosa abbiamo nelle nostre case?
Alunna: -L'aria condizionata

Dentro la mia testa ci son più bestie che nella foresta

Il massimo esponente del cubismo è l'arte africana.

lunedì 27 giugno 2011

Brava brava sono tanto brava

Ieri ho compiuto contemporaneamente due azioni riprorevoli. Sono stata ad un matrimonio. In provincia di Asti.
A 'sti cazzi!

mercoledì 22 giugno 2011

Ognuna sola e a bordo della sua fotografia. Traslocando.

In Calabria, si sa. I matrimoni sono importanti. Molti li considerano il traguardo di una vita, tanto che è comunemente in uso l'espressione "ti sei sistemata" come equivalente di "ti sei sposata". Perché se non ti sposi proprio sistemata non sei.
E' un evento che coinvolge l'intero tessuto sociale di una comunità. Sono tutti impeganti a preparare e aiutare la sposa. Essere scelta come testimone è un onore notevole, per una donna che non sia la sposa. Ma essendo anche un onere, comporta che la testimone debba aiutare la sposa più di tutte le altre donne. Lei è sempre lì. Fino al giorno in cui salirà sull'altare e dovrà indossare un abito di poco più economico dell'Abito Bianco. Perché tutti gli occhi saranno puntati anche su di lei.
In tutto ciò, ogni evento si trasforma in festa. Tipo sistemare il letto in cui i Promessi dormiranno la prima notte. Oppure arredare il nido d'amore con tutte le stoviglie e suppellettili. Quest'ultima è un'operazione che coinvolge amiche, cugine, zie. Tutte a lavare bicchieri e riporli qui, o forse è meglio lì, ma non troppo in alto che questi sono i bicchieri di ogni giorno e poi è scomodo prenderli; mentre i piatti del servizio buono, attenta a maneggiarli con cura che sono delicati, li potete riporre anche là che non si usano ogni giorno.
Ora io non ho scelto di sposarmi.
Ragion per cui, le mie stoviglie sono al momento sparse in pacchi e scatoloni distribuiti equamente in tutta Italia (Calabria, Lazio, Toscana, Liguria). E dovrò scartarle, lavarle, e sistemarle tutta da sola. Però i soldi risparmiati dall'abito ci posso andare in vacanza, quando avrò finito tutto. E sono felice lo stesso.

martedì 21 giugno 2011

21 modi per dirti ti amo

"Se il punteggio di Italiano è uguale o superiore

a 21  -  spiega in modo consolatorio Ricci ai commissari d'esame  - , allora non ci sono problemi per la parte di Italiano. Se il punteggio di Italiano è minore o uguale a 20  -  continua  - , bisogna controllare il numero di risposte corrette del gruppo A. Se le risposte corrette del gruppo A sono esattamente 16, allora bisogna ricalcolare il punteggio e il voto mediante la nuova maschera che può scaricare dal sito dell'Invalsi. Se, invece, il numero di risposte corrette è diverso da 16, allora non ci sono problemi". 

Ricci è sempre questo signore responsabile dell'INVALSI. No, perché uno se non le legge coi propri occhi certe cose potrebbe non crederci.

lunedì 20 giugno 2011

Qui soffia il vento d'Africa e ci dice tenetemi fermo

Andare via dal Sud e poi ritornarci e poi andare via di nuovo: è ormai un topos ricorrente nelle mie storie, mi accorgo. D'altro canto la mobilità, diciamo così, è proprio parte dello statuto antropologico di noi popolazioni mediterranee, a cominciare dall'archetipo Odisseo. Sì hai ragione, io stesso, come i miei personaggi, non sto quieto un attimo, non trovo pace, arrivo e fuggo, ritorno e parto di nuovo. Naturalmente non sempre in senso letterale. Son dominato da una curiosità divorante, per le persone, per i posti, per i libri. Prima di metter su famiglia e tornare al Sud, in dieci anni ho vissuto in cinque città diverse e cambiato tredici volte casa..

Livio Romano, a proposito de Il Mare perché corre

A volte sei una spiaggia libera, a volte un rischio da evitare

Mi è poi risultato difficile scrivere di questa storia qua. Un po' perché, si sa, lontano dagli occhi lontano dal cuore. Ma poi perché altre cose belle sono accadute. Cose democratiche che danno fiducia, come il raggiungimento del quorum al referendum. E allora, insomma, uno vuole credere che la mafia non debba vincere. Solo che oggi ho dovuto dare le generalità per la nuova casa. E alla voce Residenza, non sono stata fiera della mia terra.

Come tarda questa notte la mia lunaspina, venga giù alla finestra quella luce bambina

La mia seconda nipotina si chiama Vittoria, ed è nata durante l'eclissi di luna. Sarà una donna speciale.

E' per te che sono verdi gli alberi e rosa i fiocchi in maternità

"Questa è la mia amica Vittoria. Prima era nella pancia di mamma. Poi sono andati in clinica ed è nata. Però mamma e papà sono solo mamma e papà di Elena. Di Vittoria no"
 
Elena, 3 anni