lunedì 31 agosto 2009

10 domande per te

Quand'ero bambina e andavo a scuola, la maestra mi ha insegnato che le domande si facevano per vedere quanto ne sapevi tu di una cosa. E che era meglio rispodnere al maggior numero possibile di domande. Più rispondevi, più chi ti stava interrogando si assicurava che tu eri una a posto. Che avevi fatto il tuo dovere e di te ci si poteva fidare.

E se uno, per esmpio, era cattivo e ti chiedeva la capitale dell'Altonesia, che tu lo sai che l'Altonesia non esiste, allora era proprio il massimo. Tu rispondevi. Potevi dire, per esempio: "mi dispiace correggerti, volevi forse dire l'Indonesia?". E a quello lì lo smerdavi del tutto.

Ma dovevi rispondere.

Altrimenti non valeva

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