lunedì 10 gennaio 2011

Si danza prima del sesso o di un combattimento

Caro Papa, oggi un alunnetto di seconda media, mentre si raccontava come sono trascorse le vacanze di Natale, ha dichiarato di aver visto un pedofilo. Una povera indifesa professoressa che deve fare, in simili frangenti? Essendo l'insegnante promotore di conoscenze, ho replicato chiedendogli che cosa fosse, secondo lui, un pedofilo. La classe si è esibita in definizioni varie e chiassose. Lo stesso alunno che avrebbe visto il pedofilo, ha risposto: uno che rapisce i bambini.
Caro Papa, l'educazione sessuale nelle scuole non potrebbe, secondo te, anche far fronte a incidenti diplomatici di siffatta specie?
Un'altra volta mi è successo che si leggeva Dante, Inferno, canto V. Paolo e Francesca, per intenderci. Una pagina di letteratura che una scuola mediamente seria non può tralasciare. Questi discenti hanno detto che i lussuriosi sono quelli che vivono nelle case grandi. Dopo qualche secondo di sgomento, ho capito che confondevano con "lussuosi".
Caro Papa, l'educazione sessuale non potrebbe, secondo te, essere utile anche agli insegnati che hanno a che fare quotidianamente con ragazzini curiosi ma ancora ingenui, aggrediti dai messaggi sessuali che proliferano su ogni canale di comunicazione? Quando un ragazzino del genere si rivolge all'insegnante, che bene o male è un punto di riferimento, porgendo delle domande sull'argomento, secondo te, caro Papa, l'insegnante ha un problema di libertà religiosa?
No, io ti chiedo. Perché proprio mi sfugge come e in che misura l'educazione sessuale nelle scuole attenti alla libertà religiosa. 
A meno che, per libertà religiosa, non si intenda il silenzio sistematico e l'ignoranza complice sulle questioni problematiche.

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