martedì 2 ottobre 2012

Dei centimetri di libri sotto i piedi per tirare la maniglia della porta e andare fuori

Mi piace credere che da insegnanate di lettere posso comunicare ai ragazzini l'amore per i libri. Illusa da questa chimerica ambizione, mi emoziono spesso mentre in classe si legge, si scrive o si parla di letteratura. Coi ragazzini di prima capita di leggere il Decalogo di Daniel Pennac; ironico e acuto elenco dei diritti inalienabili di un lettore, fra cui emerge quello di non leggere. Perché, da che mondo è mondo, ciò che è imposto non piace mai mentre irresistibilmente ci attira la trasgressione.
Allora, i bimbetti possono immaginarsi un loro decalogo per destrutturare, se vogliono, tutta l'idea che gli hanno inculcato dei libri da leggere per forza.
Uno dei nuovi è diventato il mio idolo per aver prodotto la seguente affermazione: io aggiungo il diritto numero 11 che è quello di bere mentre si legge.
Io non so che tipo di bevanda avesse in mente il tondo e paffuto allievo, ma secondo me diventerà un lettore di quelli che possono cambiare il mondo.

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