mercoledì 31 ottobre 2012

Le navi del porto sull'acqua non fanno rumore

Sono molto sensibile agli odori. Mi piace sentirli, riconoscerli, associarli a persone, situazioni, emozioni. Sono particolarmente sensibile agli odori quando cambia la stagione. Il primo freddo, ad esempio. Profuma di lunghe sere, di lana, di vento, di pioggia e legna bruciata. Ieri si sentiva intensissimo, il profumo del primo freddo. E mi ha immerso in un'odorosa nostalgia. Del camino di casa, delle serate di inverno in Calabria, dello stupore della neve, dei libri letti assaporando un mandarino. Nostalgia di un tempo che non c'è più, in un odore.
Perché io amo immensamente ogni cosa che ho qui. Ma ci sono momenti in cui la nostalgia della mia terra è così forte da diventare un male fisico. 
Profumo di abbracci. Così difficili da raggiungere.
Ieri, al profumo intensissimo del primo freddo, sono andata a comprare un mandarino. Ho chiuso gli occhi mentre lo sbucciavo. Ed ero a casa.

1 commento:

  1. Non più di due sere fa, rientrando dal lavoro, sono sceso dal pullman una fermata prima della mia con l'intenzione di avviarmi a piedi verso casa, nella fredda aria della sera.
    E ho pensato questo.
    Ho pensato che ero piccolo - forse un po' più che un bambino - ed erano le prime volte che uscivo solo di casa. Erano le prime fredde sere d'inverno e solitario me ne andavo all'esplorazione per le buie vie del paesello, allora per me sconosciuto. E tra gli stretti e solitari...carruggi...scoprivo, misto al profumo del mare, il profumo del fuoco.
    Che incanto emozionarsi con la nostalgia della mia, non lontana dalla tua, terra.
    Quanto ti capisco...

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