mercoledì 17 marzo 2010

Inseguendo una libellula sul prato

Quando vado al cinema, io sono una di quelle che vorrebbe restar seduta ancora per tutta la durata dei titoli di coda. Mi piace ascoltare la colonna sonora fino all'ultima nota: è uno spazio di confine tra la fantasia e la realtà. Ti fa atterrarre piano.
Sicchè non mi sono simpatici gli spettatori che, al contrario, si alzano quasi prima dell'ultima scena. Odio quelli che si muovono per infilarsi il cappotto, e disturbano il dissolversi del film con braccia scomposte verso l'alto per indovinare la manica. Dio buono, aspetta che si accendano le luci, per vestirti! Dove devi andare così di fretta?
Capirete bene che, per una schizzinosa come me, stare seduta accanto a gente che chiacchiera durante la proiezione sia inammissibile. Se c'è una scena in cui gli attori non parlano, ci sarà stato un regista che ha voluto dare un valore artistico a quel silenzio. Stai zitto anche tu, no?
Questa sera stavo al cine. Arrivano tre bionde ossigenate. Pelliccia. Trucco molto forte. Circa sessant'anni cadauna. Un profumo talmente intenso da far girare la testa. L'amichetta corritrice e io le guardiamo un po' schifate. Ma tant'è. Sorridiamo. Le tre grazie si siedono, spandendono questa scia di profumo dolciastro da nausea. Rossetto. Movimenti tintinnanti di mani inanellate ad accompagnare parole.
Il film inzia. Ma queste non smettono di parlare. Ad origliare i loro discorsi, noi non lo si è fatto apposta. E' che sarebbe stato impossibile non sentirle. Parlavano di "seduzione", "attrazione". Forse si erano ingrifate dal titolo del film, che aveva dentro la parola "amante". O forse parlano sempre di questo genere di argomenti. Non so. Del resto, la passione non ha età.
Ma erano fastidiose. Complessivamente molto fastidiose. Sicchè quando abbiamo sentito una affermare di essersi sentita "come una libellula", l'amichetta corritrice ed io, comprendendoci con una sola occhiata, abbiamo preso borse e cappotti e ci siamo sedute più indietro. Ma la scia di profumo arrivava ancora. O erano i nostri sensi ad esserne stati avvolti. Come dal volo leggiadro di tre libellule.

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