martedì 7 dicembre 2010

Come un'anestesia, come un'abitudine

Com'è possibile? Mi chiedo: ma questa terra come si vede, come si rappresenta a se stessa, come si immagina? Come ve la immaginate voi la vostra terra, il vostro paese?
Come vi sentite quando andate al lavoro, passeggiate, fate l'amore? Vi ponete il problema, o vi basta dire "così è sempre stato e sempre sarà così"?
Davvero vi basta credere che nulla di ciò che accade dipende dal vostro impegno o dalla vostra indignazione? Che in fondo tutti hanno di che campare e  quindi tanto vale vivere la propria vita quotidiana e nient'altro? Vi bastano queste risposte per andare avanti?
Vi basta dire "non faccio niente di male, sono una persona onesta" per sentirvi innocenti?
Lasciarvi passare le notizie sulla pelle e sull'anima? Tanto è sempre stato così, o no? O delegare ad associazioni, Chiesa, militanti, giornalisti e altri il compito di denunciare vi rende tranquilli? Di una tranquillità che vi fa andare a letto magari non felici ma in pace?
Vi basta veramente?

Roberto Saviano, da La bellezza e l'inferno

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