sabato 5 maggio 2012

Tu sei un ragazzo pulito, hai le orecchie piene di sapone

Ho deciso. Fino a che continuerò ad insegnare, non accetterò mai incarichi in scuole vicine al posto in cui abito. Perché poi esci, e incontri alunni, mamme, padri in giro. Questo è fastidioso. Purtroppo, l'insegnante ha - o quantomeno cerca di mantenere - un ruolo di rispettabilità. Tu sei l'educatore, il depositario di un sapere che, per quanto svalutato, è pur sempre un bene. E allora a chi ti incontra per strada devi offrire un'immagine di te consona al ruolo.
Ecco perché io voglio lavorare ad una distanza sufficiente dal posto in cui abitualmente esco per diletto. Perché quando esco per diletto, io ruoli non ne voglio avere.
La scuola dove lavoro adesso, dista 25 km da casa. Sufficienti a preservarmi da incontri alunneschi. Fino ad oggi.
Oggi è un fine settimana di maggio. Allora capita che la gente, dal paesino, se ne viene giù in città. Sicché ho incontrato l'allegra famigliola del mio alunno, comprensiva dell'alunno stesso, mentre camminavo e mangiavo un wafer caldo ricoperto di nutella; e, avvolta dalla lussuria del cioccolato, ero altresì impegnata a non farmi gocciolare la nutella dappertutto. E' stato in questo preciso momento che li ho incontrati. 
Tutto sommato, però, averli incontrati poco prima, mentre mangiavo carne argentina e bevevo vino, sarebbe stato peggio.

1 commento:

  1. Ti capisco. Io mi beccavano sempre col bicchiere dell'aperitivo in mano. E che poi non sapevano quale numero era, mi salvava.

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