mercoledì 14 ottobre 2009

Fratelli d'Italia l'Italia s'è desta

Io sono generalmente una sospesa "tra voglie alternate di andare e restare". Il viaggio che, come dicono i Baci perugina, è la vera meta della vita a me piace molto. E quando sei in viaggio guardi quello che trovi lontano pensando a ciò che hai lasciato a casa; la ricchezza del viaggio è l'unione dei due orizzonti. Radici piantate nella terra e rami protesi verso il cielo.
Domani lascio l'Italia per un po'; non sarò troppo lontana e non abbastanza a lungo per sentire la mancanza del Bel Paese. Da qualche tempo, però, i viaggi all'estero sono un'esperienza triste. Triste è vedere quanto bene si sta negli altri Paesi, e quanto piccolo invece sta diventando il nostro...
Fratelli d'Italia, prima di partire io ve lo dico: ridatecela, l'Italia. Mi rivolgo a voi, che ve la siete presa. Io rivoglio indietro la Patria a cui un cittadino dovrebbe essere fiero di appartenere, non l'Italia che te ne ricordi solo quando ascolti l'inno suonato alle partire di calcio o alla formula uno; che pure quelle ci avete rubato, a pensarci bene. Io rivoglio il mio Paese onesto, quello dove fai una gara e vince il migliore, non chi ha pagato di più. L'Italia bella del mare azzurro e pulito, non la pattumiera di veleni e navi affondate dai vostri soldi. L'Italia in cui le donne erano "tanto gentili e tanto oneste", senza veline né escort. Io rivoglio la speranza che sia ancora possibile costruire un futuro lavorando col sudore delle proprie mani, senza essere schiavi sospesi al decreto del momento. Rivoglio indietro il Paese in cui era bello mettere al mondo dei figli e potevi immaginare per loro un mondo migliore, non la platea ignorante e conformista in cui ci volete trasformare. Rivoglio l'Italia in cui la Sicilia è l'isola più bella, senza ponti di cemento e mafia. Rivoglio l'Italia della cultura, non sopporto più di sentire i giornalisti dire eccocosaèuscitoieridalconsigliodeiministri.
Dove l'avete messa, la nostra Italia?
Non è vostra, ridatecela indietro.

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