Ieri sera con gli amichetti si parlava del feisbuc. Come ogni fenomeno rilevante ha sempre fatto nel consesso degli umani, il feisbuc divide gli animi. E gli animi umani sono notoriamente divisi in conservatori e progressisti. Quelli che guardano all'evento con scetticismo, timore mascherato da disinteresse, condanna all'abbruttimento cui siamo destinati se parliamo con un computer. I progressisiti hanno le loro brave ragioni contrarie: che è un modo di incrementare relazioni, che puoi usarlo senza esserne schiavo, che ti permette di comunicare e informarti in tempo reale.
A me piace, il feisbuc, devo dirlo.
Sarà che sono curiosa e laggiù mi diverto, sarà che oramai il fenomeno Chuck Norris mi ha innamorata; ma anche la mia passione civile trova posto nel feisbuc, nell'adesione ad alcuni gruppi impegnati, quali: Spieghiamo alle zanzare che ad ottobre si muore.
Insomma, ci passo ogni giorno dalla pagina bianca e blu. Quello che dovrebbe essere analizzato, però, è che io sul feisbuc c'ho due profili. Uno col quale sono visibile al mondo più l'alter ego.
Ora sta cosa qua alle volte mi ha pure un po' preoccupata. Fino a ieri sera, che ho scoperto non essere l'unica dissociata ad avere due identità feisbuc. E adesso sono pienamente felice
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