domenica 22 agosto 2010

Giorni infiniti

Sto leggendo un libro ed è proprio il genere di libro che preferisco, per l'estate. Corposo, la carta stampata col sole [c'è scritto così, non so esattamente che significhi però mi dà l'idea di una cosa ecologica e mi piace], ben scritto e scorrevole. Non disturba. Non ti fa scatenare riflessioni sulla vita, non ti apre interrogativi. Fa il buon libro da spiaggia. Che te lo leggi coi capelli bagnati, e poi resterà profumato di sale. Me l'ha consigliato un libraio bravissimo, sebbene [onta e vergogna] io l'abbia poi comperato nel supermercato. Che dove vado al mare, si sa: librerie non ce ne stanno.
Insomma, ha anche il valore aggiunto dell'oggetto conquistato dopo una difficile ricerca.
Il libro racconta di due, Emma e Dexter, che si conoscono all'università; quando la loro vita è piena di promesse e di voglia di cambiare il mondo. Diventano amici, diventano amanti, litigano, si perdono di vista. La storia procede di anno in anno. C'è una data importante, il 15 luglio, e ogni capitolo racconta cosa fanno i due eroi in quel giorno lì. Simpatica anche questa trovata narrativa.
Insomma, il nucleo narrativo è che si amano ma non se lo dicono. Si allontanano perché non reggono l'eccessiva intimità, per poi avvicinarsi perché non riescono a star lontani.
E in questa storia qua, dell'altalena, io mi ci sono rivista. Ah, per inciso lei è una maestra che vuole fare la scrittrice, e poi ci riesce. Sai mai.
Quando mancano meno di cento pagine alla fine, succede che lui capisce di amarla. E piomba nel suo appartamento - autoinvitandosi - per dirle che la ama. Dopo aver avuto centinaia di donne, un matrimonio e una figlia. Lei risponde che ha un uomo, che si vede con uno, e che questo uno le piace molto. Lui, Dexter, ovviamente si mostra geloso e infastidito.
- Perché non me l'hai detto - chiede.
Punto critico.
Se io fossi stata l'editor di David Nicholls gli avrei sbattuto le bozze in faccia urlando di rifare tutto il finale. Perché non si può vivere dieci anni senza capire di essere innamorati. Non si può dare per scontata la presenza di qualcuno nella nostra vita. E nessuna donna dovrebbe essere così stupida e folle da fare quello che fa Emma. La quale telefona al suo nuovo uomo, disdice l'appuntamento del 15 luglio. Per poi scoprire, un anno dopo, che si è messa con Dexter. Lo stesso Dexter che non aveva mai capito, prima di riotrovarsi la vita sgretolata in mano, che il sentimento da lui provato era amore.
Non so che cosa accadrà nelle ultime pagine.
Ma so quello che non doveva accadere nelle precedenti. L'amore, quando c'è, va vissuto. Altrimenti non è amore. Ma è forse solo un alibi, dietro cui nascondere la nostra solitudine.
Non si può lasciare il cuore imbrigliato dentro un sentimento simile. E quando lui verrà - perché verrà - non sarà più il giusto tempo. E allora c'è solo una cosa da fare. Sorridere, voltarsi, e andare via.
Signor Nicholls, il suo romanzo è molto interessante; lei scrive in maniera accattivante e scorrevole. Ci è piaciuta la scansione del tempo, e il modo in cui fa evolvere i personaggi. Ma, la prego, da pag. 367 in poi, di rivedere il finale. Non va bene così. Non va affatto bene.

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