venerdì 20 agosto 2010

Sulla topolino amaranto dai siediti accanto

Ci sono luoghi particolarmente romantici. Suggestivi. Sono i luoghi in cui c'è così tanta bellezza da avvolgerti, così tanta bellezza che quasi non ti bastano i polmoni che hai per respirarla tutta. E ti verrebbe voglia di allargare le braccia per confonderti con ciò che vedi.
Certo, in questi giorni qua di ferragosto c'è un po' troppa gente in giro, e nei posti meravigliosi devi fare file chilometriche anche per bere un bicchiere d'acqua. Non è l'ideale. Per esempio, c'è un ristorante elegante di luce soffusa, appena all'ingresso di un centro storico da fiaba che si affaccia su un mare argentato dalla luna e increspato dalla brezza. Che tu anche se devi fare un poco di fila, pazienza. Ci vai lo stesso. E mentre aspetti, gli occhi cadono su una tenera coppietta. I due si parlano vicini vicini. Lei indossa un abitino leggero sui colori del rosso, e la brezza della sera le muove la gonna. Allora lui se la stringe ancor più vicina, forse per sentire il profumo della sua pelle assieme all'odore della bellezza marina che li circonda.
Guardandoli, non lo nego, mi è passata sulle labbra una punta di invidia. Che deve essere proprio il massimo stare in un posto simile con l'uomo che ami. Ecco.
Poi si sa com'è, quando fai le file. Ti trovi vicino, non è che lo fai apposta ma finisce che lo senti, quello che si dice la gente. E quei due teneri piccioncini tutti abbracciati stavano parlando delle mattonelle del bagno. Che lei illustrava in dettaglio come sono quelle che le piacciono. E siccome la bellezza chiama bellezza, la signora con la gonna al vento forniva due possibilità di scelta per il suo cesso ideale. A mosaico, e non so cos'altro.
Signore e signori, se il pensiero più bello che vi viene in mente è come arredare il vostro gabinetto, lo posso pure capire. Sarà il vostro nido d'amore, un sogno che si avvera. E magari associate la bellezza del mare alla bellezza della vostra casa. Ognuno ha i suoi sogni. Non voglio dire. Però a me quella brezza di invidia che ho avuto, poi mi è passata. E mi è aumentata la fame.

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