sabato 26 settembre 2009

the winner is...

Da un paio di giorni succedono cose eclatanti, talmente straordinarie che anche i fenomeni atmosferici si sentono coinvolti e nella mia terraccia calabra non smette di piovere... ma non voglio parlare di slavine e allagamenti: è un'altra storia questa, magari scriviamo una lettera ai grandi della terra e ci facciamo raccontare qualcosa su questo tetto di immissioni che vogliono alzare a abbassare e allora potremmo chiamarlo soppalco delle immissioni; un tetto, si sa, quando lo rendi troppo mobile poi ti frana in testa.
Torniamo alle cose eclatanti.
E' uscito un nuovo giornale. Indipendente. Giornale di fatti, che evoca Montanelli e Biagi e sul quale scrive un tipetto niente male con degli occhi verdi che mo ve lo dico,a me piace parecchio.
E' proprio bello, il gironale intendo. Fa il tutto esaurito nelle edicole già alle 9 del mattino: ecco la prima cosa eclatante. Molti di noi - fra questi tanti solo per curiosità, ammettiamo pure - stanno riscoprendo il sapore della parola scritta che profuma di carta. Compri un giornale e lo porti con te, ti ritagli del tempo di silenzio. E leggi.
Poi, seconda cosa eclatante, quello che leggi è bello. Ancora (perdonatemi l'eccessivo romanticismo). Non sono notizie buttate lì con una mano sulla tastiera del pc e l'occhio all'orologio che devi fare in fretta e scrivi proprio le prime cose che ti passano per la mente. No. Quelli che scrivono sono nomi che ti viene di sistemarti i capelli prima di leggere.
Periodi lunghi ma scorrevoli, subordinate - non erano decedute allora le subordinate - incastonate nel periodo come pietre levigate, virgole al posto giusto dove proprio ti aspetti una virgola, e i punti fermi... spettacolari. Ti inchiodano nella lettura e ti costringono a dire qui mi fermo e rifletto, oppure prendo fiato dopo la notizia agghiacciante che mi hai dato. Ma soprattutto parole belle. Colte. Inconsuete. Parole che circondi con un cerchio di penna e poi apri il vocabolario per cercare il significato preciso. Meraviglioso! Cosicché quando termini la lettura hai addirittura imparato meglio la tua lingua.
E allora io, se avessi qualche potere a questo mondo, al Fatto Quotidiano assegnerei un premio. Non so, il premio nobel magari. Dico così il premio nobel perché è il primo che mi viene in mente. E' un premio famoso, tanto che alcune persone si costituiscono in comitati spontanei (spontanei?) per chiedere che questo premio famoso venga assegnato a qualcuno.
E secondo me pure questo è un fatto eclatante: c'è un comitato spontaneo che chiede il nobel per il nostro presidente del consiglio.
Il nobel per la politica? No.
Lui è uno forte come imprenditore. Forse un nobel per l'economia, allora? Nemmeno.
Ah, a proposito: il nostro presidente è ancora quello del tetto delle immissioni di gas nell'atmosfera. Su e giù. Premio nobel per l'ambiente? Neppure.
Se per caso avete già letto gli articoli di quel tale con gli occhi verdi che a me piace parecchio, sarete informati dei processi a suo carico. Molti processi, veri o montati dai giudici sovversivi non si sa. Di certo, sempre vincitore lui. Ma allora il premio nobel per la giustizia? Mica lo so se esiste, ma si può fare un altro comitato spontaneo per istituirlo e assegnarlo al premier. Non è ancora questo a cui hanno pensato, però.
Un premio nobel per il presidente più simpatico umorista dei 150 anni della nostra storia? Si potrebbe, stiamo ancora sorridendo tutti per il giovane bello e abbronzato.
Ma no! un nobel è un premio serio, mica si assegna per le barzellette.
Diamogli il premio nobel per la pace.
Silenzio attonito dei miei poveri neuroni sopresi.
Come?
Il comitato spontaneo, forse consapevole di simili possibili reazioni nel popolo pessimista e farabutto, cura un sito
per spiegare le motivazioni.
Si aprono le porte della conoscenza.
Il candidato al premio nobel per la pace stringe la mano al papa.
Beh, certo: ora è tutto più motivato.
Cammina fra le macerie del terremoto accanto a un giovane alto e abbronzato (che coincidenza, non si può assegnare un nobel per più motivazioni?)
Poi c'è un inno, che ti fa affezionare alla causa sicché, dopo aver capito con la mente, partecipi col cuore.
Eclatante, davvero.
E siccome la mia adrenalina ieri era troppo alta e mi impediva di prendere sonno perché pensavo a tutto questo clamore, ho guardato la tv fino a tardi (anche questo sarebbe eclatante ma è troppo personale e non voglio essere egocentrica).
C'era Roberto Saviano, in tv.
Roberto Saviano è uno che quando parla tu riesci a stento a respirare. Ha visto il mondo cattivo, lui. Quello vero in cui la gente muore ammazzata solo perché stava passando a piedi in un certo posto proprio in quel momento. Sa dei traffici illeciti che portano soldi agli uomini d'onore, e che poi a te ti fanno venire il tumore se hai la sfortuna di vivere giusto sopra la discarica abusiva di rifiuti tossici.
Roberto Saviano ha negli occhi tutto questo. Lo vedi quel lampo di spavento e rabbia. La senti la voce piena di mondo, racconta e tu ascolti senza respiro, col cuore che batte più veloce.
Roberto Saviano ha nelle mani le parole belle che hanno descritto quel mondo a tutto il resto del mondo. E per questa ragione vive nascosto come un ladro. Lui ha sacrificato i suoi trent'anni di labbra carnose e sorriso profondo per cambiare il mondo cattivo. Qualcuno gli ha detto che morirà.
Non come tutti noialtri. Prima.
Ammazzato.
Ora se io avessi qualche potere a questo mondo, istituirei un premio nobel. Anzi, prenderei quello che già c'è. Per la pace.
E candiderei Roberto Saviano e Silvio Berlusconi.
Signori, votate,
The winner is......

1 commento:

  1. Io questa cosa del Nobel a Mr B, mi sarebbe piaciuto liquidarla con una risata, perché è quanto di più stupido abbia mai sentito. Non che il Nobel (per la pace o per altro) sia sempre stato assegnato a personaggini integerrimi, ma in questo caso c'è davvero da chiedersi se chi ha montato l'ambaradan (e chi è così idiota da sostenerlo) sia sano di mente. Per le motivazioni labilissime che adducono, per l'accozzaglia di stronzate di cui è pieno il sito, per il patetico inno che accompagna questa boutade da mentecatti. NOn riesco a riderci su, però, mi preoccupa il risalto che si sta dando a questa cosa, perché siamo un popolo talmente fesso, che ci sarà qualcuno che ci crederà sul serio, oltre a quei poveracci che hanno avuto quest'idea tapina.

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