mercoledì 7 dicembre 2011

Bambini venite parvulos

L'ho sentito al tg regionale; c'era addirittura una psicologa che avvalorava la tesi.
Gli insegnanti non devono dare l'amicizia su feisbuc agli alunni.
Io mi sono sentita interpellata perché sul feisbuc ci vado, e con gli alunni ci sono amica. Non intendo mettermi a discutere con i pareri degli esperti, anche perché, data la premessa della mia condizione, sembrerebbe un'apologia. E siamo tutti bravi.
Però mi piace citare due degli assiomi esposti nel servizio:
1) i professori non possono dialogare su feisbuc con gli alunni perché sarebbe un rapporto alla pari ed è invece importante mantenere il ruolo
2) l'accesso degli alunni ai profili degli insegnanti tiglie loro la vita privata
Allora. Che su feisbuc uno possa avere una vita privata, a me riesce difficile pensarlo. Teniamo fuori i pischellini dai nostri profili, ok: avremmo una vita privata su un social network?
Sarà vero che la gente scrive cose personali, mette foto, anche di bambini; ma quelli che lo fanno dovrebbero essere consapevoli di gettare sulla pubblica piazza tutto ciò che scrivono. Anche perché, e l'italiano è importante, il verbo usato per indicare le azioni su feisbuc è "pubblicare". Dalla stessa radice di pubblico. Che è l'opposto di privato.
Quelli che non ne sono sufficientemente consapevoli, dovrebbero metterlo in discussione il proprio ruolo. Ma di adulti.
Se confondono feisbuc con la vita (e qui, se fossi una che espone una tesi, passerei ad analizzare l'affermazione 1), il ruolo temo che facciano fatica a mantenerlo anche in classe. 
La conclusione, come in ogni dibattito di infimo spessore intellettuale che si rispetti, deve essere tratta dalla mia esperienza personale, a sto punto; per avvalorare la mia tesi con esempi tratti dalla vita scolastica e mostrare come, pur dando l'amicizia agli alunni, uno il ruolo lo mantiene.
Dialogo, fase antecedente:
-Prof, la accetta l'amicizia su fb?
-E perché no?
-Allora gliela chiedo
Dialogo, fase successiva:
-Prof, è andata a correggere un errore sullo stato di S?
-Ma è chiaro, io quando sento e vedo che commettete errori, vi correggo
-Prof, io non gliela chiedo l'amicizia, perché ho paura di fare brutta figura

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