sabato 17 marzo 2012

Mamma c'ha il cuore debole ma la voce di tuono

Da quando c'è il governo dei tecnici si è imposta all'attenzione del vasto pubblico la questione grammaticale del sessismo linguistico. Le signore Fornero, Di Benedetto e Cancellieri hanno chiesto e ottenuto che il loro nome venga indicato senza marcatura, cioé senza l'articolo, che sarebbe una cosa sessista. Perché dire Monti e non il Monti? Allo stesso modo, Fornero e non la Fornero. Parità dei sessi anche nell'uso linguistico.
Io credo che a spingere le ministre verso una simile precisione linguistica sia stato non tanto la passione per la cultura quanto il desiderio, legittimo, di differenziarsi dalle signore che erano state in politica fino a ieri. Ma questa è solo una mia idea.
Ho detto ministre. Declinando al femminile anche il nome della professione. Altro luogo spinoso. Adoperare il femminile per i nomi di professione è corretto, scorretto, o sessista? Grammaticalmente, è corretto. Sociologicamente è una rivendicazione. Stilisticamente, a me fa cagare. Io ci sono affezionata, all'uso puro e tradizionale delle parole. E faccio parte di quella categoria di donne che non si sente offesa se il ruolo che svolge è inidcato da un nome comune di genere maschile, poiché credo che il nome si riferisca alla funzione svolta e non deve necessariamente concordare con il sesso di chi la svolge. Altrimenti si cade nell'auto discriminazione sessista: se mi voglio a tutti i costi differenziare da un ministro maschio, non sto implicitamente dicendo che uguali non siamo? 
Sulla purezza delle parole, mi piace citare una considerazione sull'argomento di Luca Serianni, Accademico della Crusca. Sarebbe uno di quei tizi che si siedono attorno ai tavoli, con manoscritti, dizionari e stampe e studiano l'uso delle parole. Costui scrive:
Ma la lingua è frutto delle sedimentazioni culturali che si sono andate via via stratificando nel corso delle generazioni: oggi sappiamo che l'influenza è causata da un virus (non dall'influsso degli astri), scriviamo con penne che non hanno più nulla in comune con le  piume degli uccelli, le carrozze degli Eurostar si chiamano così benché non siano trainate da cavalli. Analogamente, modi ed espressioni cristallizatisi e da sempre spontanei nell'uso non dovrebbero essere sottoposti al letto di Procuste di una riscrittura "politicamente corretta" dando luogo a formulazioni impacciate o innaturali.

2 commenti:

  1. Sono pienamente d'accordo con te! ecco perchè non sopporto le femministe.... che bisogno c'e' di sottolineare certe cose? quando una è femmina, lo è. Punto. Non ha certo bisogno di un articolo davanti che lo indichi! ;-) ciao sister

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