mercoledì 23 settembre 2009

Contratto a progetto

Questa mattina ho ricevuto una telefonata. Sul display del mio cellulare compariva un numero non memorizzato nella rubrica. Allora - solo chi ha lasciato il curriculum anche al proprio fruttivendolo sa cosa si prova in simili frangenti - PANICO: chiudi tutte le porte perché non ci sia rumore, raggiungi un punto in cui la ricezione è buona, che magari è la sommità del tuo armadio a muro,e con tutta la professionalità di cui sei capace, rispondi.
Pronto.
Si, con chi parlo?
Nel mio caso specifico, parlavo col presidente di una fondazione per cui ho lavorato. Questa fondazione qua, ho dovuto aspettare anni perchè mi pagasse. Con i soldi che mi hanno dato ho comperato lacollezione intera del manuale di spravvivenza del precario. Ci sono anche i gadget, tipo la torcia e il coltello a serramanico. Fighissimo.
Ora io sono una ordinata, che quando faccio un lavoro mi piace avere le idee chiare e il materiale ben inventariato. Così se mi serve consultare una cosa so dov'è e la trovo subito. Il signor presidente se ne deve essere accorto, pur avendomi pagato poco e male. Infatti stamattina voleva il mio aiuto per districarsi in una questione che, se fossero ordinati pure tutti gli altri, non si sarebbe affatto posta. Mentre gli risolvevo la questione, trovando sul mio pc l'informazione che cercava, ho pensato a quelli che con la fondazione hanno un contratto. Chissà cosa stavano facendo mentre io lavoravo gratis per il presidente.
Grazie dottoressa, lei è stata molto gentile.
Vabbè.
Mi permetterò di richiamarla.
Pure!
Quando ho finito la telefonata sono andata a cercare il manuale di sopravvivenza: potrebbe servirmi il coltellino, non sai mai.

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