venerdì 15 gennaio 2010

Caro amico ti scrivo

Caro signor Wind, poiché la conosco ma lei non sai chi sono io, le racconto qualcosa di me. Tanto per cominciare, sono una che fa largo uso delle opzioni che offre.
Sono una, poi, che per una serie di motivi dorme col cellulare acceso; almeno dal lunedì al venerdì. E non mi soffermo a spiegare perché.
Ora, se mentre dormo il mio sonno generalmente profondo viene interrotto dal suono del telefono, io sobbalzo di emozioni diverse e, con le facoltà mentali rallentate dalla situazione notturna, penso nell’ordine:
1. E’ successo qualcosa ai miei. Non so perché, ma il telefono che squilla di notte lo associo di impatto a brutte notizie.
2. E’ lui che mi chiede di sposarlo. Ebbene si, sono una romantica.
3. Avrò dormito fino a tardi, quindi non è notte: è una proposta di lavoro.
In genere capita questa terza opzione, ossia che quando sento il maledetto squillo non è più notte. Però sono le sette del mattino. E non è una proposta di lavoro, bensì un sms che arriva. Allungo il braccio fuori dalle coltri, la mano vaga disorientata sul comodino in cerca del cellulare, mentre ho escluso anche la prima opzione. Trovo il cellulare, sbircio col solo occhio che sono riuscita ad aprire la bustina gialla. Nuovo sms. La seconda possibilità si fa strada, e mi dà la forza di aprire definitivamente entrambi gli occhi. Lo confesso, aspetto un messaggio di buongiorno, o magari una cosa notturna che può avermi scritto un anonimo corteggiatore.
Leggere sms ora. Si.
A questo punto, caro signor Wind, lei capisce bene che non mi fa assolutamente piacere ricevere un suo, di sms. Le abbiamo scalato due euro per il rinnovo dell’opzione.
Caro signor Wind, non può cambiare orario per questo genere di comunicazioni?

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