domenica 12 settembre 2010

Disperati intellettuali ubriaconi

Se ne stettero nella pace di quel mondo silenzioso, godendosi l'estate e conversando dei problemi del vivere umano mentre osservavano la natura. Ogni tanto prendevano un goccio di vino, sedevano sul pontile e fissavano il lago. Il colonnello Kemppainen si stupì della maniera singolare che aveva Rellonen di sprecare gli alcolici: appena la bottiglia era vuota per due terzi, vi rimetteva il tappo e, se il vento tirava dalla riva, la lanciava nel lago. La bottiglia prendeva il largo beccheggiando, per raggiungere prima o poi la riva opposta. La traversata era di qualche chilometro, e il mittente di quel mesaggio alcolico non poteva sapere dove sarebbe approdato.
- Quasi tutti i proprietari di case qui fanno la stessa cosa. E' prassi lasciare un terzo in fondo alla bottiglia prima di rimetterla in circolo - spiegò Rellonen.
Il colonnello non si capacitava ancora di quello spreco. L'alcol in Finlandia è caro: come si poteva gettarlo in acqua?
Rellonen spiegò che si trattava di un metodo ben sperimentato di mantenere buoni rapporti coi vicini. Qualcuno l'aveva iniziata un po' per caso già da qualche tempo [...] Di tanto in tanto, e sempre più di frequente negli ultimi anni, sulla riva erano comparse altre bottiglie. L'abitudine poco alla volta si era propagata su tutte le sponde del lago.
- L'estate scorsa ho ricevuto tre bottiglie di sherry e, poco prima che il lago ghiacciasse, una bottiglia di vodka e una di acquavite. Erano così piene che galleggiavano a stento. Cose così ti scaldano il cuore. i fanno credere che dall'altra parte del lago viva un'anima gemella, un generoso amante del buon cognac, o anche un accanito bevitore di vodka, che abbia avuto un pensiero per un amico sconosciuto sull'altra riva.

Arto Paasilinna, Piccoli suicidi tra amici, Iperborea

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