Caro Papa,
hai detto che il lavoro fisso non è tutto per i giovani; hai detto che la certezza del futuro lavorativo non potrà mai soddisfare il nostro animo perché siamo alla ricerca di una dimensione più profonda.
E hai ragione.
Rispondiamo alla società postmoderna modificando i nostri parametri antropologici, e allora - è vero - fermi in un unico posto di lavoro non ci sapremmo stare. Così come non sappiamo stare fermi dentro a un unico rapporto di coppia, ad esempio. O come non ci piace vivere sempre nella stessa città. Io però una cosa vorrei specificarla. Non so, magari ero io poco attenta e tu, Papa, lo hai detto. Ma dopotutto questo blog è mio e posso dire ciò che mi piace. No?
Ecco, il cambiamento è bello quando sei tu che lo cerchi. Si cerca qualcosa d'altro rispetto al lavoro, ma quando uno ce l'ha un lavoro. E' bello trasferirsi in un'altra città quando questa ti offre prospettive migliori. Facciamo un esempio. Una docente di lettere, precaria. Ad oggi, sabato 4 settembre, non sa ancora se e dove avrà una cattedra.
Questo significa, tanto per cominciare, che non sa con che soldi si comprerà il pane. Ti ricordi, caro Papa, che nella preghiera insegnataci da Gesù in persona chiediamo che ci venga dato il pane quotidiano? Eh, appunto.
Poi, se l'insegnate di lettere precaria sarà fortunata, avrà invece un posto di lavoro. E ci sono il 50% di possibilità - ad essere ottimisti - che esso sia in un posto diverso da quello in cui vive.
Quindi, si trasferirà.
Dovrà trasferirsi nel giro di 48 ore, più o meno. Dovrà cercare casa. Dovrà avere dei soldi da parte, perché chi affitta le case chiede il pagamento anticipato di una serie di mensilità. Non lo sapevi, caro Papa? ma davvero?
Ad oggi, sabato 4 settembre, è altamente probabile che l'insegnate di lettere precaria quei soldi per prendersi una casa non ce li abbia. E allora che fa, in attesa dell'eventuale chiamata dalle scuole? Risparmia. Tipo che quando il detersivo per la lavatrice finisce, se lo fa prestare dalla vicina; sai, magari si trasferisce la prossima settimana, e che fa, mette in valigia il falcone di detersivo? Tipo che compra una pesca, un uovo, pane niente perché altrimenti diventa duro e va buttato. E se ci sono ancora le sagre estive, ci va, la sera. Per mangiare gratis, o quasi.
Caro Papa,
io non credo che la mia aspirazione di vita si esaurisca nel lavoro. Ho altre priorità, ho altri sogni. Voglio anch'io fare qualcosa che renda il mondo migliore. Anche a me piace aiutare gli altri, seminare speranza, costruire pace. Ma, comprendi bene, che il lavoro è per meuna necessità.
Cercate Dio, ci dici?
Io ci credo, in Dio. Ma ad oggi, sabato 4 settembre, l'unico pensiero che posso rivolgergli è il seguente: Signore, aiutami tu.
Amen.
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io infatti ho deciso che presto mi "sbattezzo".... il battesimo me lo sono fatto nel Giordano quest'estate.... spiritualità VERSUS religione. Non voglio più essere un numero tra i registri della Chiesa-istituzione!
RispondiEliminaAmen
La tua Passula .... dobbiamo scrivere qualche cosa insieme!