lunedì 8 febbraio 2010

Acqua azzurra, acqua chiara

L’altro giorno in edicola ho visto una di quelle innumerevoli raccolte, con la prima uscita a soli tre euro, e i successivi cinquecentoottanta volumi che ti vincolano a vita alla raccolta. Peggio di un mutuo. Quasi un ergastolo.

Generalmente sono cose inutili, ma carine. Oggetti irrilevanti che però a qualcuno piacerà collezionare. Io non ho la pazienza di fare le collezioni, e mi chiedo se davvero la gente continua poi a comprarli tutti i pezzi della raccolta.

Quello che ho visto l’altro giorno in edicola, però, mi ha lasciato basita. Una raccolta di acquasantiere.

Dal Devoto-Oli: Acquasantiera, recipiente per contenere l’acqua benedetta.

Sarà una collezione che fanno i preti, mi sono detta. Io tendo a darmi le risposte più bizzarre, ho la mente fantasiosa. E ho continuato a pensare al prete che andava in edicola a prendere la nuova uscita dell’acquasantiera. Però l’idea di una casa, fosse anche una casa canonica, con le pareti tappezzate di acquasantiere… a me mi ha messo un poco a disagio.

Lo stesso pomeriggio mi è capitato di osservare le pareti di un balcone. Un palazzo nuovo, civile abitazione. Alle pareti di quel balcone c’era appesa un’acquasantiera. Io guidavo quando ho visto sta cosa qua, e giuro che stavo per tamponare l’auto davanti alla mia. I miei occhi fissi al reverendo oggetto che faceva bella mostra di sé. Sul balcone.

Signore, aiutami Tu a capire perché uno che esce sul balcone dovrebbe intingere le mani nell’acqua benedetta. Ma soprattutto, per riempire la collezione di acquasantiere, uno che fa? Va a Lourdes con i bidoni?

Perché non voglio credere che l’abbiano appesa al muro come oggetto ornamentale. Proprio non ci riesco, a pensare ad una cosa del genere, con tutta la mia mente fantasiosa.

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog