Ora, io c'ho i poteri. Tipo che se fossi vissuta in un'altra epoca, mi avrebbero eletta sacerdotessa e mandata nella stanza segreta del tempio ad essere invasa dal dio. Non lo so se è sensibilità, intuizione, stregoneria o follia. Di certo, a me capita di pensare a qualcuno, e questo qualcuno mi si materializza dopo poco. Che sia un sms, una telefonata, un incontro. Ma la vedo, la incontro, quella persona che mi è venuta nei pensieri. Sicchè io ci credo, all'anima. All'incontro non tangibile.
Ora, ieri mi è venuto da pensare a un tizio, un prof che ho avuto l'anno scorso. Questo prof, poverino, stava poco bene. Si assentava spesso perché ha subito un intervento, l'anno scorso. E l'ultima volta che l'ho visto, al tavolo dell'esame, era così pallido e magro che mi sono dispiaciuta per lui. E proprio ieri ci ho pensato. Mi sono chiesta se si fosse ripreso. Ad essere sincera, considerando le condizioni in cui l'ho visto l'ultima volta, mi sono chiesta se fosse morto.
Ebbene, sono cinica. Alle volte mi capita.
Ma in virtù di quei poteri che c'ho, io oggi ero alla messa. Scambiatevi un segno di pace, ha detto il prete. Mi sono voltata per dare il segno di pace a quelli dietro, e nel banco dietro, esattamente dietro al mio, c'era quel prof.
Io quando l'ho visto, perdonatemi, ho avuto un sobbalzo.
Che non fosse morto, l'ho capito solo quando mi ha stretto la mano. Ed era calda. Di carne, insomma. Con la mano nella mia, ho capito che non era un fantasma, quello che avevo davanti. Perchè io, i miei poteri alle volte mi lasciano sgomenta.
domenica 28 febbraio 2010
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