sabato 3 aprile 2010

Bocca di rosa

Il più antico mestiere del mondo, sappiamo tutti qual'è. Prova del fatto che le donne sono scaltre e gli uomini istintuali, per dirla con un eufemismo.
Il più antico mestiere del mondo non va mai in crisi, neppure quando c'è la crisi.
Capita poi che le strade circostanti la mia casa di campagna calabrisella siano un luogo in cui il più antico mestiere del mondo conosce un particolare rigoglio.
A parte l'aspetto diciamo lavorativo, la mia casa calabrisella in primavera è una specie di paradiso, immersa nel verde, avvolta dal profumo dei fiori e dal cielo esageratamente azzurro, abbracciata dai monti nitidi e dal volo delle farfalle che risplendono al sole. Una cosa che poi tu ringrazi Dio, non puoi farne a meno.
Oggi sono andata a correre, per prendere nei polmoni allargati tutto il profumo di questa meraviglia.
Ad un certo punto mi fermo all'ombra di un albero, per fare qualche flessione. Mentre mi stiravo le gambe, sento il motore di una macchina che rallenta e mi si ferma accanto. Io mi rialzo. Dentro la macchina c'era un uomo, con lo sguardo ingrifato, il quale abbassa il vetro del finestrino e mi chiede: - Quanto? -
Nei decimi di secondi seguiti a quella domanda, davanti alla mia mente sono passate rapide le graduatorie esaurite, i PON per cui non hai abbastanza punteggio, tutti i le faremo sapere e non possiamo assumere personale, ho pensato anche alla quantità di alberi tagliati per ricavare la carta sulla quale ho stampato tutti i curriculum che ho inviato.
Ho detto all'uomo ingrifato: - Prego? -
A quel punto quello deve aver capito l'equivoco in cui era incorso. E replica timidamente: - Ma tu stai facendo una passeggiata?-
Io stavo ancora pensando a tutti quelli che non vogliono pagarti per fare quello che hai imparato a fare, e a chi invece i soldi li guadagna facendo qualcosa che beh, insomma, una la sa fare di suo senza troppi sforzi. Ho risposto: - Di certo non sto lavorando -
- Ma non fai questo lavoro? - insiste quell'imbecille dentro la macchina.
Io sono stata cordiale, e ho ribadito che no, non faccio questo lavoro. Non ancora, almeno.
Poi quello se n'è andato. Io ho ripreso a correre.
Che quando corro riesco a non pensare, volo lontano da tutto quanto mi appesantisce. Ma un pensiero non mi ha abbandonata, correva più veloce di me: davvero un uomo non sa capire che una con tuta e scarpe da ginnastica non è una prostituta?

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