mercoledì 14 aprile 2010

Tanto gentile e tanto onesta pare

Io ci sono dei momenti in cui dico le parolacce. Quando sono arrabbiata, le dico. In genere le dico fra me e me, oppure con persone con cui ho estrema confidenza. C'è pur sempre quel minimo di reputazione residua da difendere. Se c'è un momento in cui dico tante parolacce, è quando guido. Non so perchè, forse il camionista nascosto in me trova sfogo nella situazione a lui più congeniale della guida. Poi, appena scendo dalla macchina, proprio i primi momenti dopo il parcheggio, il camionista nascosto in me ha bisogno di un poco di tempo per ricomporsi. Ed è in quei momenti che mi capitano a volte situazioni sgradevoli, tipo oggi. Che non trovavo parcheggio perché c'era un odioso motorino sghembo e l'avevo quasi buttato a terra, dopodicchè ho sporcato la sciarpa bianca strisciandola al mio portabagagli - come sempre sporco che sembra un fuoristrada di quelli che fanno i safari. Persa in questo momento di forte insofferenza, le mie leggiadre labbra hanno pronunciato una frase che fa più o meno così: ma po... c**o in c**o.
Lo so, è mostruosa. Ma tant'è, l'ho detto. E l'ho detto esattamente nell'attimo in cui dall'automobile parcheggiata accanto alla mia scendeva un tipo moro, dal buon profumo di pulito, con una camicia bianca e gli occhi belli. Credo mi abbia guardata. Non lo so per certo perchè ho infilato la testa nel portabagli e ci sono rimasta a lungo.

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