Caro signor Feisbuc, tu che sei più invasivo di un intervento chirurgico, che crei più dipendenze di quanto faccia una droga, hai rivoluzionato le nostre vite. Come accade per ogni rivoluzione, anche tu hai generato cambiamenti positivi ed effetti nefasti.
E' positivo, ad esempio, che ritrovi persone delle quali non avevi più notizia.
Io ritengo positvo anche il ritmo di relazioni che crei.
E' positivo scambiarsi canzoni e barzellette, articoli di giornale o altre diavolerie, perché ti aiuta a conoscerti, a condividere.
Tuttavia, caro signor Feisbuc, io non ritengo positivo che la tua presenza sostituisca l'interazione vera. E che poi la gente pensi che feisbuccare sia uguale a vedersi di persona o sentirsi al telefono. Questa no, a me non sembra una bella cosa.
Perché, caro signor Feisbuc, tu sempre un robot resti. E non hai il profumo dei sorrisi. Non averne a male, ma io preferisco quelli.
sabato 3 aprile 2010
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