mercoledì 2 giugno 2010

Amore di plastica

Quando io ero ragazzina, si teneva il diario segreto. Te lo regalavano le zie ai compleanni, aveva la copertina di una specie di velluto che d'estate non te lo potevi leggere altrimenti sudavi, e aveva il lucchetto. Con la chiave. Che la dovevi nascondere in un luogo segretissimo.
Io lo scrivevo, il diario segreto. E lì dentro raccontavi se eri innamorata, e di chi.
Ma il bello di quel diario era la chiave.
Adesso c'è facebook. E il fatto che tu sia innamorata adesso si chiama "situazione sentimentale".
Come uccidere un'emozione con le parole.
La situazione sentimentale sembra il gruppo sanguigno. Insomma, io ci tengo al modo in cui si dicono le cose. E anche le opzioni ristrette con cui tu devi esprimere la tua situazione sentimentale sono alquanto mortificanti.
Single. Sposta. Sono stati, non situazioni sentimentali. Io posso essere single e innamorata, posso essere sposata e alla ricerca di nuovi amori.
Ancora: fidanzata ufficialmente. Che al giorno d'oggi forse nessuno si fidanza più ufficialmente. Perché mai uno si deve definire così?
Ma la cosa più triste, a parere mio, è la dicitura Impegnata.
Situazione sentimentale: impegnata. Sembra una condanna. O una multa da pagare. Non so...
Io non voglio definirmi in nessuno di questi modi. Voglio scegliere le parole con cui dire quello che provo, voglio l'intera pagina bianca del diario. E non preferisco che la mia vita privata sia affare pubblico. Non credo sia importante per il popolo di facebook sapere se e di chi io sono innamorata. Chi deve saperlo, lo sa. Chi vuole saperlo, me lo chiede.
Io conservo ancora le chiavi, dei miei diari segreti.
E' più prezioso un sentimento custodito. Non siamo costretti a rendere pubblico e banale ogni nostro sussulto.

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