"Cara maleducata, la prossima volta che parcheggia la sua auto qui saremo costretti a chiamare i vigili; perché qui trasportiamo persone anziane, e bisogna rispettarle"
Questo, pressapoco, il contenuto del biglietto che ho trovato questa mattina fra il tergicristalli e il vetro anteriore della mia macchinetta. La maleducata ero io, ovvio. Il biglietto era di carta leggera gialla, il messaggio scritto a mano a inchiostro nero.
Ora io ho tanti difetti, ma se c'è una cosa che non faccio è parcheggiare l'auto a capocchia. Come la maggior parte dei guidatori invece ama fare. E lì non c'era proprio nessun cenno di passo carrabile. Ci ho guardato proprio bene, prima del parcheggio e pure dopo, stizzita dall'appellativo ricevuto. Io mi sono chiesta spesso come funziona, il passo carrabile. Tipo sarà che tu vai al Comune e dici: qua non si può parcheggiare nessuno. Magari quelli del Comune manderanno qualcuno a verificare, non sai mai. E poi ti arriva a casa (che ne so, nella buca della posta) il segnale nuovo nuovo da apporre davanti all'ingresso del tuo garage. O forse non è questo, il meccanismo. Però, suppongo, se tu questo cartello non ce l'hai, i vigili non finiranno per dare ragione alla cara maleducata?
Seconda questione: questi vecchi che dovevano passare, saranno stati vecchi veramente importanti e famosi. Cioé, per quale motivo io, alle due di notte quando ho parcheggiato, dovevo sapere che la mattina seguente da lì dovevano uscire i vecchi?
Ma soprattutto.... se tu mi scrivi, a me proprio a me, la frase che hai scritto. Che sulla parte centerale del messaggio ho qualche dubbio, ma il saluto iniziale e la frase conclusiva sono stati l'indelebile inizio di una giornata affatto gradevole. E quindi, dicevamo, se tu a me proprio a me che delle parole sono maniaca, mi scrivi "qui trasportiamo persone anziane e bisogna rispettarle", stai tranquillo che domani la mia auto te la parcheggio senza neppure troppe manovre. E vediamo che ti dicono i vigili. Caro genio della letteratura.
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