lunedì 26 luglio 2010

L'avvelenata

Io odio il fumo delle sigarette. E se sto a godermi la brezza marina non sopporto che tu ti metta a fumare in direzione del vento, sporcandomi l'aria di cui mi sto riempendo i polmoni.
Io non sopporto che tu dica di aver fatto qualcosa che invece non hai fatto. Qualunque sia il motivo per cui lo fai, io la chiamo bugia. E non sopporto le bugie.
Io detesto quell'incontrollato bisogno di controllare la vita degli altri.
Io non posso vivere vicino a chi vuole dirmi come fare le cose, a cominciare dalle più piccole. Se suona il cellulare e io non mi alzo per rispondere, tu non devi permetterti di prendere il cellulare e portarmelo. Perché se lo fai io vicino a te non posso vivere.
Io non considero comunicazione una comunicazione che si riduce a dire quello che di sbagliato è stato fatto.
Io mi incazzo come un treno in corsa per tutta la passione che ho dovuto soffocare, perché era troppo rumorosa, troppo rischiosa, troppo difficile da gestire.
A piedi nudi, coi capelli sciolti, e il passo ancora incerto, mi allontano a riprendere la mia pelle.

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