mercoledì 19 maggio 2010

La noia di un altro non vale

Io lo so perfettamente che le uniche scuole in cui chiamano insegnanti di lettere sono le scuole dell'estremo norditalia. Non c'è bisogno che me lo ripeta chiunque. E mi dà anche un certo fastidio, per esempio, se a dirmelo è il vigile della stradale. Mi vuoi fare la multa? Ok, dillo chiaramente. Ma non è simpatico che tu ti metta a farmi la paternale mentre sto ferma sulla strada.
Perchè io, signor vigile, lo so bene che per lavorare bisogna spostarsi.
Così come so che per avere un minimo di stabilità affettiva - che poi non guasta, ammettiamolo - sarebbe auspicabile sposarsi. Se poi vuoi un figlio, mioddio, allora ti serve proprio un marito.
Ecco, io tutte queste cose le so. Perché non è che sono scema.
Ma ci sono anche altre cose che so.
Per esempio so che non mi piacerebbe svegliarmi ogni mattina accanto ad un uomo che non mi fa venire i brividi quando mi guarda.
Così come so che non sarei soddisfatta della mia vita se dovessi trascorrerla a contare sul calendario quanti giorni mancano al rientro nell'amato paesello d'origine; che poi, su 365 giorni, ti capiterà di tornare 4 volte più o meno.
Io non ho molte ambizioni. Però vorrei amare ciascun giorno della mia piccola vita.
Chi ha scelto il peso delle proprie noie trascorre il tempo a dare consigli.

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