lunedì 3 maggio 2010

Sono un italiano, un italiano vero

La mia maestra delle scuole elementari mi aveva insegnato che il verbo generico Fare e il sostantivo Cosa sono in sé privi di significato; pertanto è utile come esercizio e possibile linguisticamente non usarli mai. Cioè, esiste sempre un verbo appropriato e un sostantivo adatto per non dire: fare una cosa.
Oggi la scrittura impera su tanti supporti che ci permettono di comunicare in tempo reale. Esiste, ad esempio, il T9: una specie di memoria linguistica che ti velocizza nella scrittura degli sms. Codesta memoria linguistica si arrichisce delle parole che comandi di salvare, o che utilizzi più di frequente.
Orbene, il T9 del mio cellulare non riconosce la terza persona del verbo generico. Il T9 del mio cellulare non scrive FA.
Ciò mi riempirebbe di orgoglio linguistico se non fosse che il T9 del mio cellulare, quando digito la F seguita dalla A, lui mi scrive FB. Che è l'abbreviazione da me utilizzata per il facebook.
A questo punto non credo che il non utilizzo del verbo Fare mi renda molto onore. Ohibò.

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