domenica 2 maggio 2010

Tra moglie e marito

...io tendenzialmente sto dalla parte del marito. Forse perché non so essere moglie. O magari dentro me c'è una parte maschile più sviluppata. Non saprei esprimere il perchè di questa naturale inclinazione. Ma è così, che mi viene. Di parteggiare per il marito. Per esempio, poco prima rientravo in casa. All'ingresso del palazzo trovo un marito tutto indaffarato fra buste della spesa, casse d'acqua, e porta da tenere aperta. Se posava a terra le buste che aveva in mano, per aprirsi il portone, forse avrebbe rotto qualcosa. Magari le uova. Ma se non teneva fermo il portone, quello gli si sarebbe chiuso in fronte. Ha usato un piede come ferma porta, e guardava sconsolato la profusione di sacchetti di plastica da cui era circondato.
Il primo pensiero che ho avuto è stato di chiedergli se voleva una mano. Mentre mi interrogavo sull'opportunità di questa mia offerta d'aiuto, lo sento imprecare con decisa contrarietà: mi puoi anche aiutare, no?
La domanda era rivolta alle spalle di una moglie che si stava dirigendo verso l'ascensore, il cui unico contributo era stato, fino a quel momento, accendere la luce delle scale. Al sentire la voce affannata del marito, ella si volta, lentamente, per rispondere: io le porto sempre da sola, le buste della spesa.
A quel punto mi sono resa conto che anche io le porto sempre da sola, le buste della spesa. Più sempre di lei, che in quel momento gliele stava portando il marito. Non avendocelo il marito, io le porto davvero sempre. E, ok: quando sono tante, faccio due viaggi, così evito lo stallo in cui si è trovato quel marito. Ma certe astuzie gestionali le sviluppi col tempo, affinandole dopo anni di singletudine. Questo marito qua, evidentemente, avrà pensato che essendo in due ci si poteva dare una mano.
Invece la moglie, fedele nella gioia e nel dolore, ha voluto vendicarsi in quel preciso momento di tutte le volte che il marito chissà dove sta mentre lei fa la spesa da sola.
Nel sentirla così arrabbiata, mi è anche dispiaciuto. La cosa più opportuna, allora, mi è sembrato farmi agilmente strada fra le buste del pover'uomo, salutare con cortesia, e togliermi di mezzo. Avendo presentito litigi coniugali. E poi io, appunto, tra moglie e marito, prediligo il marito.
Che io lo posso capire una si senta abbandonata da un marito se egli in casa non c'è mai. Però, non è mica bello farlo lavorare come uno schiavo quando c'è. Insomma, se si va a fare la spesa in due, si fanno le cose in due. Altrimenti mandalo da solo. Così almeno, la prossima ragazza gentile che incontra al portone, quel povero disgraziato può farsi aiutare.

Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog